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Rovigo, 46enne senza dimora trovato morto in una baracca

Trovato senza vita vicino al sottopasso di via Merlin. Conosciuto dai servizi, rifiutava l’assistenza

Rovigo, 46enne senza dimora trovato morto in una baracca

Foto di repertorio

Nel giorno in cui Rovigo accendeva le luci di Natale, tra le sterpaglie a lato di via Merlin una baracca di legno ha restituito una storia più fredda dell’inverno. Lì, dove da due anni aveva trovato riparo, “Astun” — 46 anni, probabile origine spagnola, la voce diceva da Cadice — è stato trovato senza vita. Una presenza gentile, solitaria, che camminava con i suoi cani e non dava fastidio a nessuno. Un epilogo “naturale”, secondo i primi accertamenti, che interroga la città sul confine fragile tra scelta, disagio e impossibilità.

Sabato mattina la polizia è intervenuta per il sopralluogo nella casetta di legno — una piccola struttura donata, di quelle da giardino — nascosta tra le erbacce a lato di via Merlin, vicino al sottopasso. Non sono emersi segni di violenza. Le temperature in calo e uno stato di salute compromesso potrebbero aver giocato un ruolo, ma la causa esatta del decesso resta incerta.

In città nessuno conosceva il suo vero nome. Si faceva chiamare “Astun”, i documenti non li mostrava mai e anche l’età resta presunta. Raccontava di essere spagnolo, di Cadice. Era arrivato a Rovigo oltre due anni fa, dopo un peregrinare in Europa, e viveva in solitudine con i suoi cani: prima due, poi uno solo al suo fianco. Chi gli si avvicinava lo descrive come cordiale, discreto, mai molesto. Non frequentava la mensa della Caritas, né il dormitorio o le docce. Aveva certamente problemi di salute e forse di dipendenze; talvolta si recava al SerD dell’Ulss 5. “

Il caso di “Astun” mette a fuoco una verità scomoda: l’assistenza esiste ma non sempre raggiunge, o convince, chi più ne avrebbe bisogno. Le cronache ricordano che l’inverno non perdona i corpi già minati e che ogni rifiuto può celare disturbi psichici, dipendenze, paure. La risposta pubblica — che a Rovigo c’è ed è attiva, dai servizi sociali al PRINS, dalla Caritas al SerD — va sostenuta e resa elastica, capace di insistere senza invadere, di proteggere senza forzare, di non arrendersi al primo no.

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