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Cronaca
01.12.2025 - 11:17
Immagine di repertorio
Una rete criminale abilissima nel trafugare escavatori e mezzi d’opera, attiva da mesi tra Veneto e Puglia, è stata disarticolata grazie a una vasta operazione di polizia giudiziaria coordinata dal Compartimento Veneto della Polizia Stradale. L’inchiesta, partita da Vicenza, ha permesso di recuperare 14 escavatori rubati e di bloccare un giro d’affari dal valore stimato in diverse centinaia di migliaia di euro.
Sette membri del sodalizio sono stati raggiunti da misure cautelari, tre arrestati in flagranza, mentre per altri è scattata la denuncia. In totale, dodici persone risultano coinvolte a vario titolo nell’organizzazione, composta in prevalenza da cittadini italiani originari del Foggiano, radicati stabilmente tra le province di Vicenza e Treviso.
Le perquisizioni domiciliari e locali, numerosissime, hanno portato al sequestro di beni riconducibili all’attività illecita e hanno offerto agli investigatori un quadro chiaro del metodo di lavoro del gruppo. Un’organizzazione che agiva con precisione quasi industriale: ogni furto veniva analizzato nei minimi dettagli, dalla scelta del cantiere al momento operativo, passando per il trasporto, l’occultamento e la successiva esportazione dei mezzi all’estero.
I colpi, eseguiti con rapidità, prevedevano una procedura standardizzata: la sottrazione della macchina operatrice, la rimozione di eventuali sistemi di tracciamento, la predisposizione di documenti falsi e la vendita oltre i confini nazionali. Un meccanismo rodato, che tuttavia non è sfuggito al lavoro incrociato delle squadre investigative venete e pugliesi.
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