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Carabinieri morti a Castel d’Azzano: Maria Luisa Ramponi si avvale della facoltà di non rispondere

La 59enne, accusata di strage insieme ai fratelli, resta in carcere; breve udienza di convalida a Verona

Carabinieri morti a Castel d’Azzano: Maria Luisa Ramponi si avvale della facoltà di non rispondere

Foto di repertorio

Maria Luisa Ramponi, 59 anni, si è avvalsa della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia svoltosi oggi nel carcere veronese di Montorio. La donna è accusata, insieme ai fratelli Franco e Dino, della strage del 14 ottobre scorso a Castel d’Azzano, in cui persero la vita tre carabinieri a causa dell’esplosione di un casolare di proprietà della famiglia Ramponi.

Come riporta Ansa, l’udienza di convalida dell’arresto davanti alla Gip Livia Magri è stata brevissima, durata pochi minuti. «La mia assistita è ancora scossa e bisognosa di cure – ha dichiarato l’avvocato Alessandro Ballottin all’uscita dal carcere – bisogna darle il tempo di comprendere la situazione in cui si trova».

Secondo l’accusa, Maria Luisa Ramponi avrebbe materialmente innescato la miccia che ha provocato l’esplosione delle bombole di gas presenti nel casolare, mentre i carabinieri erano intenti a eseguire una perquisizione. Gli stessi capi d’imputazione sono contestati ai fratelli Franco e Dino, di 65 e 63 anni, che non erano presenti al momento della deflagrazione, ma sarebbero responsabili di aver pianificato insieme alla sorella l’atto e di non aver fatto nulla per impedirlo.

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