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Cronaca
12.12.2025 - 09:29
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Un crescente numero di saloni di acconciatura e centri estetici gestiti da imprenditori stranieri sta caratterizzando il panorama commerciale della città e della sua provincia. Il fenomeno, favorito da una domanda costante di servizi di bellezza e da procedure burocratiche semplificate, testimonia un forte spirito imprenditoriale tra le comunità straniere, che vedono nel settore della cura della persona un’opportunità di lavoro e integrazione.
Tuttavia, le ispezioni dei Carabinieri del N.A.S. di Treviso hanno evidenziato diverse irregolarità. Dal mese di maggio ad oggi, sono stati eseguiti 74 controlli, che hanno portato alla sospensione di 7 attività di barberia/acconciatura e di 2 istituti estetici operanti nell’hinterland trevigiano, e al deferimento all’autorità giudiziaria di un soggetto per utilizzo di atti falsi.
Le violazioni riscontrate riguardano principalmente la mancata applicazione delle leggi regionali, dei regolamenti comunali e delle normative di settore, tra cui l’assenza del personale qualificato come direttore tecnico. Complessivamente, sono state elevate sanzioni amministrative per circa 31.000 euro, mentre il valore delle strutture e delle attrezzature sequestrate raggiunge circa 1,9 milioni di euro.
Secondo i Carabinieri, questi controlli mirano a garantire sicurezza e legalità, senza ostacolare l’iniziativa imprenditoriale, ma assicurando che le attività rispettino le norme a tutela dei cittadini e dei consumatori.
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