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Cronaca
13.12.2025 - 10:31
Foto di repertorio
Un’organizzazione criminale transnazionale, specializzata nel traffico di droga su larga scala, è finita nel mirino della Polizia di Stato al termine di una lunga e articolata indagine coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Venezia. Nelle ultime ore sono state eseguite misure cautelari nei confronti di quattro cittadini di origine nigeriana, gravemente indiziati di far parte del sodalizio, con arresti effettuati tra le province di Venezia e Padova e anche all’estero, in Francia.
L’inchiesta, condotta dagli investigatori della Squadra Mobile, ha preso le mosse dal monitoraggio della rete di spaccio attiva a Mestre. Da lì, gli inquirenti sono riusciti a risalire lungo l’intera filiera del narcotraffico, ricostruendo i canali di approvvigionamento e distribuzione e portando alla luce una struttura criminale con vertice operativo in Olanda e ramificazioni in diversi Paesi europei. Il gruppo sarebbe stato dedito all’importazione e alla commercializzazione di cocaina, eroina e anfetamine, destinate alle piazze di spaccio del Veneto e di altre regioni italiane.
Nel corso delle indagini sono emersi gravi indizi di colpevolezza a carico di 54 persone, accusate a vario titolo di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e di spaccio. Le attività investigative, supportate da intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali, hanno documentato l’utilizzo sistematico di corrieri di diverse nazionalità – italiani, spagnoli, tedeschi e olandesi – impiegati per il trasporto della droga lungo le principali direttrici europee. È stata inoltre accertata la presenza di basi logistiche nel Padovano, utilizzate per l’occultamento e lo stoccaggio degli stupefacenti.
Il provvedimento cautelare eseguito rappresenta l’epilogo giudiziario, in questa fase, delle iniziative promosse dalla Direzione distrettuale antimafia veneziana. In un primo momento, la richiesta di misura cautelare era stata rigettata dal giudice per le indagini preliminari, ma la Procura ha impugnato la decisione in appello. Il Tribunale ha quindi accolto le argomentazioni dei pubblici ministeri, riconoscendo la rilevanza del reato associativo per le posizioni ritenute più significative e confermando la solidità del quadro indiziario. Un successivo ricorso in Cassazione, presentato da uno degli indagati, è stato rigettato.
Il bilancio complessivo dell’operazione è rilevante: 54 indagati di varie nazionalità, circa 50 chilogrammi di droga sequestrati – tra cocaina, eroina e anfetamine – e sette arresti in flagranza di reato effettuati in diverse regioni italiane. Dei quattro destinatari dell’ultima misura restrittiva, uno è stato arrestato nel Padovano, uno in Francia in esecuzione di un mandato di arresto europeo, uno all’aeroporto di Venezia al rientro dall’Inghilterra, mentre un quarto risulta tuttora ricercato.
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