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Treviso avvia una causa civile contro un attivista “no vax” per imbrattamenti

Il Comune richiede il risarcimento di oltre 11mila euro per scritte e danni su beni pubblici

Treviso avvia una causa civile contro un attivista “no vax” per imbrattamenti

Le immagini sul posto

Il Comune di Treviso ha deciso di intraprendere un’azione legale per ottenere il risarcimento dei danni provocati da un attivista “no vax” su immobili e aree pubbliche. Il soggetto, identificato con le iniziali G.F., era già stato condannato a maggio scorso con un decreto penale per danneggiamento.

Gli episodi, caratterizzati da scritte riconducibili ai movimenti contro i vaccini, hanno interessato il sottopasso di via Paludetti, il muro di recinzione tra via Alzaia e via dei Roveri, il perimetro dello stadio di rugby all’ingresso del pubblico e altre superfici comunali. Gli interventi di ripristino e pulizia, effettuati dal Settore Lavori Pubblici, hanno comportato l’impiego di personale, materiali e mezzi propri, con un costo complessivo di 11.171 euro.

La Giunta comunale ha deliberato il conferimento dell’incarico all’Avvocatura Civica per procedere in sede civile nei confronti di G.F., a seguito delle indagini condotte dalla Polizia Locale, supportate da videosorveglianza e fototrappole.

«L’avvio di questa azione legale è un chiaro segnale di tutela del patrimonio pubblico e di rispetto per i cittadini – commenta il sindaco Mario ConteChi danneggia beni comuni deve rispondere personalmente delle proprie azioni. Ringrazio la Polizia Locale e gli Uffici comunali per il lavoro svolto, che dimostra la volontà ferma di contrastare comportamenti che ledono la collettività, riaffermando il valore della legalità e del decoro urbano».

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