Bibione, incendio doloso in un ristorante: padre e figlio finiscono ai domiciliari

I due uomini accusati di aver ordinato il rogo per riappropriarsi della proprietà persa anni fa; braccialetto elettronico per controllarne gli spostamenti

Alessia Scarpa

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17.12.2025 - 11:30

Bibione, incendio doloso in un ristorante: padre e figlio finiscono ai domiciliari

foto di repertorio

I carabinieri della Compagnia di Portogruaro hanno eseguito l’11 dicembre a Latisana (Udine) la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti di un padre e un figlio, rispettivamente di 87 e 57 anni, accusati di incendio doloso in concorso. Il provvedimento arriva a seguito di un’indagine nata dopo l’incendio, avvenuto a dicembre 2024, all’interno di un ristorante di Bibione (Venezia). Le verifiche hanno confermato la natura dolosa del rogo, grazie al ritrovamento di liquido infiammabile nel locale. I successivi accertamenti e le testimonianze raccolte hanno permesso di identificare anche il presunto esecutore materiale, un 58enne italiano denunciato a piede libero, mentre le indagini hanno ricostruito il ruolo di mandanti del padre e del figlio. Il movente risalirebbe al 2007, quando la vittima acquistò il ristorante dopo il fallimento dei due, che da allora avrebbero perseguitato il nuovo proprietario con minacce, danneggiamenti e aggressioni, culminando nell’incendio del 2024, presumibilmente per costringerlo a chiudere l’attività e riappropriarsene.

I carabinieri della Compagnia di Portogruaro hanno eseguito l’11 dicembre a Latisana (Udine) la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti di un padre e un figlio, rispettivamente di 87 e 57 anni, accusati di incendio doloso in concorso.

Il provvedimento arriva a seguito di un’indagine nata dopo l’incendio, avvenuto a dicembre 2024, all’interno di un ristorante di Bibione (Venezia). Le verifiche hanno confermato la natura dolosa del rogo, grazie al ritrovamento di liquido infiammabile nel locale.

I successivi accertamenti e le testimonianze raccolte hanno permesso di identificare anche il presunto esecutore materiale, un 58enne italiano denunciato a piede libero, mentre le indagini hanno ricostruito il ruolo di mandanti del padre e del figlio. Il movente risalirebbe al 2007, quando la vittima acquistò il ristorante dopo il fallimento dei due, che da allora avrebbero perseguitato il nuovo proprietario con minacce, danneggiamenti e aggressioni, culminando nell’incendio del 2024, presumibilmente per costringerlo a chiudere l’attività e riappropriarsene.