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Spranghe, sangue e Daspo: stretta della Questura sulla violenza in stazione

Rissa nella “zona rossa” di Padova: quattro marocchini denunciati e allontanati per tre anni. Scattano anche avvisi orali ed espulsioni

Spranghe, sangue e Daspo: stretta della Questura sulla violenza in stazione

Foto di repertorio

Una violenta resa dei conti, consumata sotto gli occhi di passanti e pendolari, ha riportato alta la tensione nell’area della stazione ferroviaria di Padova. La sera del 19 dicembre, poco prima delle 23, quattro uomini di origine marocchina si sono affrontati in una rissa a colpi di spranga nel piazzale dello scalo, cuore della cosiddetta “zona rossa”, già sottoposta a controlli rafforzati.

L’allarme è scattato alle 22.40, quando diverse segnalazioni ai numeri di emergenza hanno riferito di una zuffa tra più persone armate di spranghe metalliche. All’arrivo delle pattuglie, uno dei coinvolti – un 24enne – è stato trovato a terra, ferito e sanguinante. L’uomo ha raccontato di essere stato aggredito senza motivo da due connazionali, poi rintracciati poco dopo all’interno della stazione: un 23enne e un 38enne, bloccati e perquisiti. Addosso avevano due spranghe di ferro lunghe oltre 80 centimetri, ancora sporche di sangue.

Poco distante è stato fermato anche il quarto uomo, 41 anni, in evidente stato di ebbrezza e con segni di colluttazione. Tutti e quattro sono stati accompagnati al pronto soccorso, medicati e successivamente denunciati per rissa aggravata e porto di armi o oggetti atti ad offendere.

Alla luce della gravità dei fatti, il questore Marco Odorisio ha disposto per tutti l’applicazione del Daspo “Willy”: per tre anni non potranno accedere né sostare nel piazzale della stazione, nel cavalcavia Borgomagno e nei locali pubblici dell’area. Contestualmente è stato emesso anche l’avviso orale, misura di prevenzione riservata a soggetti ritenuti socialmente pericolosi.

Gli accertamenti hanno fatto emergere un quadro di precedenti penali pesanti. Tra questi, rapine e aggressioni già costate condanne e arresti. Proprio per questo, l’Ufficio Immigrazione ha avviato le procedure per la revoca del permesso di soggiorno per due dei coinvolti e la espulsione dal territorio nazionale per il 38enne, risultato irregolare.

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