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Spettacolo
05.07.2024 - 14:45
Ancora una volta Verona accoglie al Teatro Camploy compagnie da tutto il mondo nel nome del Bardo. Otto giorni di spettacoli in lingua originale - con sottotitoli in inglese - provenienti da Ucraina, Stati Uniti, Georgia, Iran e Polonia, Repubblica Ceca, Francia, Regno Unito e Taiwan. Va in scena dal 22 al 29 agosto, sempre alle ore 21, la quarta edizione del Verona Shakespeare Fringe, realizzato grazie alla collaborazione tra il Comune di Verona, il Centro di Ricerca Skenè dell’Ateneo scaligero, e il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale.
Il programma, inserito nel cartellone dell’Estate Teatrale Veronese, prevede 8 titoli, di cui 7 in prima nazionale, selezionati per l’originale sperimentazione con cui reinventano l’opera di Shakespeare, arricchendo l’offerta culturale cittadina all’insegna della dimensione internazionale, multilingue e multiculturale.
Il Fringe sarà inaugurato giovedì 22 agosto con Comey of Errors della compagnia Ucraina Kyiv National Academic Molodyy Theatre, per la seconda volta a Verona dopo aver debuttato al Camploy nel 2022 con Sogno di una Notte di Mezza Estate riscuotendo grande successo. Esilaranti equivoci, giochi degli errori di plautina memoria e incomprensioni intratterranno il pubblico in un viaggio attraverso il Mediterraneo, dalla Sicilia a Efeso.
Si proseguirà venerdì 23 agosto con Prospero’s Black Box, un originale monodramma della statunitense Proboscis Theatre Company che esplora il rapporto tra umanità e intelligenza artificiale con l’inatteso dialogo tra il Prospero shakespeariano e Geoffrey Hinton, “padrino dell’IA”. In questo viaggio di un’ora, il clown si imbatterà nella “Scatola Nera” (un algoritmo talmente complesso che nemmeno i suoi inventori ne comprendono il funzionamento) e difenderà la sua essenza umana in un mondo fatto di realtà virtuale e intelligenza artificiale.
Sabato 24 agosto, sarà la volta di Hamlet della compagnia georgiana Movement Theatre. Questa rivisitazione della celeberrima tragedia di vendetta shakespeariana si articola come un mimodramma in un mondo al contrario, con echi di attualità politica in un vortice di intrighi, slealtà, pazzia e vendetta. Amleto affronta l’assenza d’amore toccando le corde dei sentimenti e delle emozioni più profonde.
Per l’appuntamento di domenica 25 agosto, invece, l’azione si sposta nel mondo dei rituali sud-iraniani con il Macbeth Zar della compagnia iraniano-polacca Titowak diretto da Ebrahim Poshtkoohi. Intrecciando il misticismo del rituale Zaar tradizionalmente praticato per esorcizzare gli spiriti maligni, stili performativi orientali (come lo Kathakali, il Kabuki, e il Butoh) e la tradizione della Commedia dell’Arte, lo spettacolo offre un’esperienza multisensoriale, con una colonna sonora che combina influenze musicali iraniane, giapponesi e africane, sottolineando l’universalità della tragedia di Shakespeare con la forza di una produzione artistica multiculturale.
Lunedì 26 agosto ci si immergerà nelle sonorità della musica elisabettiana, che fonde canti popolari e testi originali composti per le opere shakespeariane con l’autore, cantautore e musicista Daniel Zappi. Dal Sogno di una Notte di Mezza Estate a Molto Rumore per Nulla, da Otello a Cimbelino e La Dodicesima Notte, ogni pezzo è concepito come parte di un viaggio emotivo nei drammi di Shakespeare, interpretati con la voce, la chitarra, il mandolino, il piano e le percussioni.
Martedì 27 agosto, la compagnia francese Footsbarn Travelling Theatre presenta in chiave moderna La Dodicesima Notte di Shakespeare, esplorando questioni di genere e immigrazioni fondamentali per il mondo di oggi. Questo spettacolo esplora il tema dell’identità di genere che le generazioni più giovani stanno portando all’attenzione del mondo. La perturbante somiglianza tra Sebastian e Viola mette in evidenza la fluidità di genere in giochi identitari che decostruiscono rigide contrapposizioni binarie.
Il multipremiato Richard III (A One-person Show), creato del regista Kolbrun Bjort Sigfusdottir e dall’attrice britannica Emily Carding nel 2014, andrà in scena mercoledì 28 agosto. Lo spettacolo è un coraggioso ed intrigante monodramma che esplora i limiti della performance teatrale, coinvolgendo il pubblico a prendervi parte nei ruoli dei vari personaggi presenti alla festa di Riccardo, eliminando completamente la quarta parete, in una produzione che risulta eccitante, intima e toccante
Per concludere, giovedì 29 agosto, lo straordinario Wu Hsing-kuo della compagnia Contemporary Legend Theatre di Taiwan proporrà il suo sorprendente King Lear, una brillante fusione tra tradizione e avanguardia, Oriente e Occidente, teatro d’opera e fisico. Traducendole in un monodramma, Wu attraverso lo jingju, la danza moderna, canzoni originali e la filosofia orientale, destruttura le trame di Shakespeare intrecciandovi la propria unica esperienza artistica multidisciplinare e multiculturale.
Fondato nel 2021 da Silvia Bigliazzi e Sidia Fiorato, del Centro Skenè dell’Università di Verona, in collaborazione con David Schalkwyk, direttore del Centre for Global Shakespeare della Queen Mary University of London, e da John Blondell, del Westmont College nonché direttore della Compagnia Lit Moon Theatre di Santa Barbara (California), il Verona Shakespeare Fringe rientra oggi sotto la direzione artistica di Carlo Mangolini, e si avvale della consulenza scientifica di John Blondell e di tutto il Centro Skenè.
Il Fringe è l’unico partner italiano dell’European Shakespeare Fringe Network, la rete che riunisce i principali festival europei tematici, ed è parte integrante della Summer School “Shakespeare e il Mediterraneo” organizzata dal Centro Skenè e dedicata quest’anno allo studio di La commedia degli errori e Dodicesima notte.
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