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"M - Il figlio del secolo": la serie che sfida la memoria storica

Joe Wright e Antonio Scurati discutono la trasposizione di "M - Il Figlio del Secolo" al Festival di Venezia 2024

"M - Il Figlio del Secolo": La Serie che Sfida la Memoria Storica

Il festival di Venezia 2024

Un regista acclamato e uno scrittore premiato uniscono le forze per raccontare uno dei capitoli più controversi della storia italiana. Nasce così "M - Il Figlio del Secolo", la serie televisiva tratta dal primo romanzo della trilogia di Antonio Scurati, che debutterà al prossimo Festival di Venezia. Joe Wright, regista di fama internazionale, e Antonio Scurati, vincitore del Premio Strega, hanno concesso una lunga intervista per discutere le sfide e le responsabilità di portare sullo schermo l'ascesa di Benito Mussolini.

UN PROGETTO AMBIZIOSO E CONTROVERSO
La serie, prodotta da Sky e Fremantle, è basata sul romanzo documentario di Scurati, che ha venduto oltre 600.000 copie in tutto il mondo. "Se ci sono momenti in cui gli spettatori si lasciano travolgere dall'energia propulsiva dell'ascesa al potere del politico milanese, è esattamente ciò a cui puntavamo", affermano Wright e Scurati. 

LA RESPONSABILITÀ DI RACCONTARE LA STORIA
Joe Wright, noto per film come "Espiazione" e "L'ora più buia", sottolinea un punto cruciale: "Demonizzare Mussolini e i suoi ci assolverebbe da una responsabilità morale, ma penso che sarebbe davvero pericoloso". Il regista spera che il pubblico, a volte, si lasci sedurre da Mussolini e si entusiasmi per le sue azioni. Questo approccio, secondo Wright, è essenziale per comprendere come il Fascismo abbia potuto affascinare e sedurre un'intera nazione. Antonio Scurati, autore del romanzo e del soggetto della serie, condivide questa visione. "Sono pienamente convinto che l'Italia e l'Europa non faranno mai i conti con il fascismo se trascuriamo di affrontare un fatto fondamentale: eravamo fascisti. Tutti noi siamo stati sedotti. Dobbiamo sentirci responsabili di quel capitolo della nostra storia", afferma Scurati. Per rafforzare l'antifascismo, le storie sulle radici storiche del movimento non possono più basarsi esclusivamente sul punto di vista delle vittime. "Il motivo per cui ho iniziato tanti anni fa a scrivere su Mussolini è perché sentivo un bisogno urgente di rompere quello che chiamo il paradigma della vittima", spiega lo scrittore.

UN'ESPERIENZA VISIVA INNOVATIVA
La serie promette di essere un'esperienza visiva unica. Wright la descrive come "un mashup di Scarface, L'uomo con la macchina da presa e la cultura rave degli anni '90". Secondo il Guardian, la serie immerge lo spettatore in un bagno di sangue, sudore e testosterone, catturando l'essenza del culto attorno a Mussolini. Luca Marinelli interpreta il Duce, rompendo continuamente la quarta parete per parlare direttamente al pubblico e invitarlo a unirsi alla sua causa. "Seguitemi, mi amerete anche voi. Vi farò diventare fascisti", dice Mussolini nelle prime immagini della serie, che saranno presentate fuori concorso alla 81esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.

UN'ATTESA CARICA DI ASPETTATIVE
Il pubblico dovrà attendere l'inizio del prossimo anno per vedere la serie su Sky e Now. Nel frattempo, l'attesa è carica di aspettative e interrogativi. 

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