Porto Tolle, al via il progetto di sviluppo della filiera DOP della cozza di Scardovari, in un'ottica di valorizzazione e promozione
Una denominazione giovane, quella della Cozza di Scardovari DOP - registrata nel 2013 come primo mollusco italiano ad Indicazione Geografica - con una tradizione territoriale già celebre, grazie alle qualità uniche del prodotto. Qualità che il Consorzio di tutela, riconosciuto nel 2017, ha intenzione di far emergere a livello nazionale e internazionale, grazie anche alla spinta di una grande comunità di pescatori che ha visto nascere il primo Consorzio di operatori nel 1936, e che oggi può contare su 1500 operatori suddivisi, quasi equamente, tra uomini e donne. Al centro del progetto di sviluppo un’importante azione promozionale costruita per valorizzare il prodotto Dop. Affidata alla task force costituita da Fondazione Qualivita e Eurofishmarket, la strategia della comunicazione prevede di raccontare, attraverso anche fiere specifiche, i valori della Cozza di Scardovari DOP a 360 gradi: dalle caratteristiche distintive del prodotto e della filiera certificata, fino alle peculiarità del territorio e ai volti dei pescatori di Scardovari. “Si tratta di un progetto - commenta Paolo Mancin, presidente del Consorzio di tutela della Cozza di Scardovari Dop - che rappresenterà il punto di svolta nello sviluppo di una filiera Dop forte e partecipata sul territorio. Puntiamo a raccogliere, elaborare e promuovere materiale informativo utile a fare meglio comprendere le particolarità e l’unicità di questa produzione Dop e anche tutto quello che c’è intorno, in particolare l’ambiente incontaminato e ricco di biodiversità, il lavoro di centinaia di famiglie tra cui moltissime donne e giovani. Dobbiamo riuscire a far percepire il valore aggiunto di questo prodotto a chef e consumatori, perché diversamente non saranno disposti ad acquistarlo al giusto prezzo che è chiaramente superiore a quello del prodotto generico”.
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter