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Il Rosolina Rugby punta tutto sulla sezione femminile

La società blugranata ha iniziato da qualche stagione un nuovo percorso denominato “Zanzare”, che vede appunto un’attenzione particolare alle tematiche sociali, oltre ovviamente a quelle prettamente rugbistiche

Il Rosolina Rugby ha ospitato un raggruppamento presso i propri impianti e ha deciso di farlo in una maniera un po’ particolare rispetto alle classiche feste del rugby. Ha voluto puntare sulle ragazze, rispondendo così al progetto della Federazione Italiana Rugby che cerca di promuovere il rugby femminile, per ampliare un movimento che sta avendo ottimi risultati. La società blugranata ha iniziato da qualche stagione un nuovo percorso denominato “Zanzare”, che vede appunto un’attenzione particolare alle tematiche sociali, oltre ovviamente a quelle prettamente rugbistiche, tant’è che insieme alla Fondazione Banca del Monte e Stelle sulla Terra, ha da poco terminato una serie di incontri formativi riguardanti l’Adhd, ecco quindi spiegato un altro motivo per cui il club ha deciso di riprendere ad ospitare le feste del rugby partendo proprio dalle ragazze.Così, domenica 24 marzo, il campo G. Vianelli ha accolto le ragazze delle categorie under 10 e under 12, provenienti da tutto il Veneto, che dalle 10 si sono affrontate in una bella giornata per finire con il tradizionale terzo tempo. “Da donna e da vicepresidente della società – dice Amelia Wawruch –, sono estremamente orgogliosa di fare parte di un club che ha fatto questa scelta. Da ex atleta ho sempre sofferto l’esiguo numero di giocatrici, obbligandociuna volta passate in under 14 (fino all’under 12 si può giocare in misto) a percorrere svariati km, per trovare club che avessero un settore femminile organizzato, rendendo molto difficile la presenza agli allenamenti e alle partite, costringendo pertanto molte atlete ad abbandonare uno sport di cui erano innamorate. Anche se in questi ultimissimi anni come società, stiamo riscuotendo importanti risultati e riconoscimenti, che ci ripagano degli innumerevoli sforzi che dirigenti, allenatori e genitori fanno ogni giorno, la percentuale di femmine è veramente bassa. Speriamo perciò che anche grazie a questa manifestazione, si riesca a far conoscere sempre di più il nostro sport che nel nostro territorio è ancora poco praticato. Hanno partecipato anche gli amministratori locali del territorio, perché vogliamo che anche loro ci conoscano, che conoscano il rugby non solo come sport ma come modo di considerare la vita e la società che ci circonda”. Cristiano Aggio
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