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17.11.2016 - 06:00
Il presidente del Giptep (Gruppo Indipendenti Porto Tolle e Polesine) Ivano Gibin definisce la trasformazione del parco del Delta del Po in parco nazionale una sciagura per i cittadini del Delta. Un cambiamento, quello dell’ente parco, che si sta delineando nel futuro del Delta in seguito al recente emendamento 1 del disegno di legge per la riforma della legge quadro 394 del 1991 per riordinare, coordinare e riformare le aree naturali protette che gravitano attorno al Po, presentato dal senatore “PD” Massimo Caleo. Secondo le dichiarazioni del presidente Gibin, diffuse con una nota, “qualcuno maschererà la questione con la solita promessa di finanziamenti che arriveranno, garantendo un turismo sostenibile, in realtà il parco non ha garantito e portato nessun posto di lavoro ma è già stato responsabile di vincoli nel Delta del Po, oltre a essere il responsabile massimo della chiusura della centrale Enel di Porto Tolle…”. Sempre secondo Gibin, la proclamazione del parco nazionale metterebbe in crisi anche l’attività fiorente della pesca perché per “ottenere un’autorizzazione spesso a causa della burocrazia e i vincoli urbanistici e ambientali il costo di procedura, anche per i tempi d’attesa, sono resi superiori al costo dell’investimento”. “Proprio per l’importanza della questione- commenta il capogruppo Roberto Pizzoli- abbiamo chiesto un consiglio comunale apposito sul tema perché le scelte vadano condivise dalla base e dai portatori di interesse. Non si possono accettare decisioni prese dall’alto su di un tema così delicato e importante, serve una strategia e una visione unica partendo dai comuni coinvolti per finire alla Regione”. Guendalina FerroEdizione
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