“No a una politica verticale. Sì a una politica che valorizzi il nostro territorio e le sue peculiarità”: questa è la posizione degli otto sindaci dei comuni del Delta, che hanno chiesto un incontro urgente con la Regione. I sindaci Carmen Mauri di Ariano nel Polesine, Massimo Barbuiani di Adria, Pierluigi Mosca di Papozze, Francesco Siviero di Taglio di Po, Moreno Gasparini di Loreo, Claudio Bellan di Porto Tolle, Franco Vitale di Rosolina e Michele Domeneghetti di Corbola fanno muro per contrastare un possibile ampliamento degli attuali confini del Parco e l’eventuale istituzione di ulteriori vincoli oltre a quelli esistenti. Ed esprimono la loro preoccupazione in merito all’attuale normativa, secondo cui il Parco sarebbe deputato a regolamentare le aree contigue con parere solo consultivo dei Comuni. Denunciano, infine, un’insufficiente chiarezza degli organismi che dovranno procedere a futuri adempimenti, ritenendo necessari alcuni approfondimenti “per non dare adito a dubbi sulla volontà di intraprendere percorsi comuni”. Al termine di un incontro svoltosi lo scorso novembre, i primi cittadini hanno sottoscritto con parere unanime un documento, rivolto al governatore Luca Zaia, nel quale sono contenute richieste e rilievi ritenuti di fondamentale importanza. “Prioritaria richiesta è quella di considerare le Comunità locali parte attiva di un percorso decisionale che coinvolga il territorio del Delta del Po in misura rilevante. I sindaci, direttamente eletti dai cittadini, sono i naturali rappresentanti del territorio e loro portavoce” afferma la nota. E ancora: “Non è accettabile che ci si limiti a registrare il loro parare, dando al ruolo una funzione meramente consultiva”.
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