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A Scardovari un museo per promuovere l’immagine della pesca

Scardovari

Il bando per i servizi è in fase di aggiudicazione attraverso il Mepa

Scardovari, attuale sede del mercato ittico omonimo e del Consorzio cooperative pescatori in cui confluiscono 14 cooperative e 1.500 pescatori, si arricchirà della presenza di un museo etnografico che verrà realizzato nell’ex scuola di Giarette. Un edificio che verrà ristrutturato per un importo di 200mila euro e le sale adibite a una serie di servizi rivolti alla cittadinanza, per un impegno di spesa di 55mila euro. Uno strumento, il museo, pensato per promuovere la cultura della pesca professionale e l’immagine dei pescatori, gli attrezzi e le specie pescate, nonché il territorio, la cultura e la società che l’ha resa possibile. Il progetto esecutivo-definitivo, approvato dalla giunta e dal consiglio comunale è inserito nel piano triennale delle opere pubbliche ed è stato finanziato in parte attraverso bandi pubblici. In merito, la Regione Veneto, attraverso due bandi Feamp proposti dal Flag Gac Chioggia e Delta del Po, ha approvato l’erogazione di 63mila e 800 euro per la riqualificazione strutturale e della quota parte di 30mila euro per la realizzazione del museo. Il bando per i servizi è in fase di aggiudicazione attraverso il Mercato elettronico della pubblica amministrazione fra tre operatori abilitati all’esecuzione di “servizi per l’informatica & communication tecnology”. Nel museo verranno raccolte le testimonianze antropologiche del territorio che rappresenta, creando così un centro di diffusione della memoria culturale e di ricerca davvero prezioso, proprio perché la raccolta dei reperti materiali e immateriali che andranno ad allestirlo verranno raccolti, collaborando strettamente con i pescatori, in quanto custodi e depositari dell’arte della pesca: mestiere che nel Delta viene tramandato da generazione in generazione. L’allestimento prevederà tre sale: una dedicata alla storia del territorio che ha portato la gente del luogo alla pesca come attività di sostentamento, alle tradizioni ad essa legata, al cinema e dove saranno esposti reperti/oggetti legati alla pesca e pescatori. Nella seconda sala saranno descritti gli ambienti lagunari e costieri, dal Po di Maistra al Po di Goro, i rami del Po tra cui si estende il Comune di Porto Tolle, le caratteristiche paesaggistiche, la tipologia di pesca e pescato con esposti reperti/oggetti esemplificativi del territorio. La terza sala sarà dedicata all’attività della pesca professionale, tecniche, colture, commercio: di ieri e di oggi. Un’occasione in cui il visitatore sarà sempre introdotto nella “narrazione” attraverso un apparato iconografico e didascalico stampato su grandi pannelli affissi in continuo alle pareti; una parte della sala sarà dedicata all’esposizione di reperti/ oggetti inerenti alla attività della pesca. Come nelle altre sale, sarà presente la postazione multimediale interfacciata ai tablet per la consultazione dei contenuti. Guendalina Ferro
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