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Taglio di Po, completata la riqualificazione dell’ex idrovora Ca’ Vendramin

Con i fondi PNRR abbattute le barriere architettoniche nell'ex idrovora di Ca'Vendramin

Ex Idrovora di Ca'Vendramin

Taglio di Po:Ex Idrovora di Ca' Vendramin

Il Consorzio di Bonifica Delta del Po, attraverso la Fondazione Ca’ Vendramin, ha guidato un intervento di valorizzazione che ha permesso di abbattere le barriere architettoniche, riqualificare gli spazi esterni e migliorare l’accoglienza

L’ex idrovora di Ca’ Vendramin rappresenta un monumento vivo della bonifica del Delta del Po e simboleggia il riscatto di interi territori italiani un tempo segnati dalla malaria e dalle paludi. Oggi questo luogo apre le porte a tutti e si rinnova nella direzione dell’inclusività grazie a un intervento di valorizzazione reso possibile dai 420.000 euro messi a disposizione dal Ministero della Cultura attraverso il PNRR misura M1C3 dedicata al patrimonio culturale per la prossima generazione.

A dare l’annuncio è Virginia Taschini presidente del Consorzio di Bonifica Delta del Po che ha  creduto in questa operazione anche come segnale di apertura al futuro e alla comunità. Ca’ Vendramin non è solo un museo ma un crocevia di storia tecnologia e identità territoriale Nato nel 1900 come primo e più importante impianto idrovoro dell’Isola di Ariano ha svolto un ruolo centrale nella trasformazione ambientale del Delta fino alla sua dismissione avvenuta negli anni Sessanta per via della subsidenza. Oggi, Ca’ Vendramin, è sede del Museo Regionale della Bonifica ed è utilizzato per convegni ed eventi di portata nazionale. Grazie al finanziamento PNRR il Consorzio tramite la Fondazione Ca’ Vendramin ha potuto realizzare una serie di interventi fondamentali per l’accessibilità e la valorizzazione architettonica.

Tra questi la pavimentazione del percorso di ingresso che semplifica l’accesso e favorisce il deflusso delle acque meteoriche la creazione di rampe interne per facilitare l’accesso alle sale l’installazione di bussole a protezione degli ingressi e delle intemperie la predisposizione di sedute e fontanelle il restauro delle murature storiche e la piantumazione di alberi e arbusti.

L’intera area è stata inoltre dotata di un nuovo impianto di illuminazione esterna e di un sistema di videosorveglianza. Un’azione che si inserisce nel percorso di rilancio del museo come luogo dinamico partecipato inclusivo e sostenibile.  

“Gli interventi forniscono un nuovo impulso alla valorizzazione di questo luogo che attraverso la Fondazione Ca’ Vendramin si candida a diventare un punto d’incontro e confronto nazionale sulle tematiche relative al rapporto tra uomo, acqua, ambiente e paesaggio – spiega Taschini, che assicura – Ca’ Vendramin continuerà ad essere un riferimento per gli abitanti del Delta del Po, con attività culturali e aggregative realizzate dai cittadini per i cittadini".

Guendalina Ferro

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