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Porto Tolle. Ecco i promossi da Legambiente

 I monitoraggi di Goletta Verde 2025 premiano il Veneto: qualità dell’acqua nei parametri di legge, anche nelle foci

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Il bilancio estivo delle campagne di Legambiente conferma: nei punti analizzati a Porto Tolle, Chioggia e alla foce dell’Adige non si registrano sforamenti. Un risultato in controtendenza rispetto alla media nazionale, dove il 34% dei campioni è oltre i limiti.  

L’estate 2025 porta buone notizie per il Veneto e il Delta del Po: il bilancio finale delle campagne Goletta Verde e Goletta dei Laghi di Legambiente conferma che i punti monitorati a Porto Tolle, a Chioggia e alla foce dell’Adige rispettano i limiti di legge, risultando tra le aree costiere con valori entro le soglie di sicurezza.

A livello nazionale, il quadro resta complesso: su 388 campionamenti effettuati in 19 regioni, il 34% ha registrato valori oltre i limiti. Le foci dei fiumi sono i punti più critici, con oltre la metà dei prelievi risultati inquinati o fortemente inquinati.

Il mare aperto si conferma meno vulnerabile rispetto alle foci: in Italia, il 15% dei campioni lontani da scarichi diretti supera i limiti.

Il report sottolinea però come la crisi climatica resti una sfida. Al grido “Non è caldo, è crisi climatica”, Legambiente – rielaborando i dati forniti dalle immagini satellitari di Copernicus – ha calcolato che a giugno e luglio la temperatura media delle acque superficiali del Mediterraneo è stata di 25,4°C, la più calda dal 2016 ad oggi, collocandosi al primo posto nell’ultimo decennio, e superando i precedenti record del 2022 (media 25,2°C) e quello del 2024 (25,1°C) e i valori degli anni fino al 2021 che erano intorno ai 24,5°C. Un aumento sensibile di circa mezzo grado centigrado che mette a repentaglio la biodiversità marina e che amplifica gli eventi metereologici più estremi e persistenti per via di una sempre maggiore evaporazione delle acque marine e dell’energia termica accumulata, in particolare nei mesi estivi, che viene rilasciata successivamente con eventi meteo estremi.  

   Legambiente invita a non abbassare la guardia: “Servono controlli costanti, depuratori efficienti e piani di adattamento ai cambiamenti climatici – ha dichiarato il presidente Stefano Ciafani – anche dove la qualità dell’acqua è buona, per preservarla nel tempo”.

 

Legambiente ricorda come le analisi e i giudizi espressi dalle Golette non vanno a sostituirsi al lavoro delle autorità competenti in materia di balneazione: sono infatti diversi gli obiettivi delle campagne di Legambiente, incentrate sul tema della scarsa o assente depurazione; nella maggior parte dei casi, inoltre, anche i punti dove vengono prelevati i campioni di acqua sono differenti rispetto a quelli monitorati dalle Arpa e dalle ATS, essendo i primi anche nelle foci dei fiumi o nei tratti di mare o lago antistanti le stesse. I risultati di Legambiente non esprimono quindi una patente per la balneabilità di un tratto di costa o sponda lacustre, ma restituiscono una istantanea volta a scovare criticità legate all’inquinamento microbiologico delle acque dovuto ad una scarsa o assente depurazione.

Guendalina Ferro

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