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Il Delta trasforma il granchio blu in nuova economia

La nuova società Granchio Blu Trading Srl unisce competenze locali e internazionali per valorizzare il granchio blu e rilanciare l’economia del Delta del Po

Porto Tolle: stabilimento Scardovari

Porto Tolle: stabilimento Scardovari

Il commissario Enrico Caterino, illustra le tre strategie messe in campo per trasformare l’invasione della specie in un’opportunità per il Delta del Po: tutela dei pescatori locali, valorizzazione della filiera alimentare e diversificazione della produzione, con particolare attenzione alle ostriche

PORTO TOLLE – Nel cuore del Delta del Po, là dove la crisi del granchio blu ha colpito più duramente la pesca e gli allevamenti di vongole, nasce un progetto destinato a cambiare la rotta. Si chiama Granchio Blu Trading Srl ed è la nuova società costituita dal Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine OP di Scardovari, insieme al gruppo internazionale Taprobane Seafoods dello Sri Lanka, con il sostegno di Atman Holdings Pte Ltd di Singapore.

L’iniziativa, presentata nella sede del Consorzio di Scardovari alla presenza del commissario straordinario del Governo per il granchio blu, Enrico Caterino, del presidente Paolo Mancin,  dei fondatori di Taprobane, Timothy O’Reilly e Nathan Sivagananathan, e dalle autorità civili del territorio, segna un passo decisivo nella lotta – e nella convivenza – con la specie invasiva che ha messo in ginocchio l’economia ittica del Delta.

 Il Callinectes sapidus, meglio noto come granchio blu, proveniente dalle coste atlantiche americane, ha trovato nelle acque del nord Adriatico un habitat ideale, in seguito ai cambiamenti climatici. Il suo impatto è stato devastante: fino al 98% delle vongole distrutte in alcune aree e danni economici per oltre 100 milioni di euro.

 «Non possiamo debellare il granchio blu, ma possiamo gestirlo» ha spiegato il commissario Caterino. «Stiamo agendo su tre fronti: tutelare i pescatori, rafforzare la filiera alimentare e diversificare la produzione, ad esempio con l’allevamento di ostriche, più resistenti al granchio e molto richieste dal mercato. L’obiettivo è trovare un equilibrio tra salvaguardia ambientale e rilancio economico».

  «I nostri pescatori hanno subito perdite enormi – ha ricordato Paolo Mancin, presidente del Consorzio Pescatori del Polesine – ma con questo progetto restituiamo speranza e dignità al nostro lavoro».

Soddisfazione anche dai rappresentanti del gruppo Taprobane. «Con Granchio Blu Trading – hanno dichiarato O’Reilly e Sivagananathan – portiamo nel Delta del Po un’esperienza maturata in Asia nella gestione sostenibile delle risorse marine. È un progetto che unisce ambiente, economia e comunità».

 Con oltre 2.000 dipendenti e 15 stabilimenti nel mondo, Taprobane Seafoods Group è leader nello Sri Lanka per l’esportazione di prodotti ittici tracciabili e sostenibili.  

La mattinata si è conclusa con la visita allo stabilimento di Porto Tolle, dove i rappresentanti istituzionali e gli operatori del settore hanno potuto seguire da vicino le fasi di lavorazione del granchio blu: dal conferimento alla selezione, fino al trattamento e al congelamento del prodotto destinato all’export.

Ogni giorno vengono conferite tra le 8 e le 10 tonnellate di granchi, poi lavorate e spedite in container refrigerati da 14.850 chili ciascuno. Attualmente partono due container alla settimana, ma la capacità produttiva è destinata a crescere.

Il viaggio del “granchio blu” dura in media 32 giorni per raggiungere lo Sri Lanka e 28 per il Messico, dove la carne viene sgusciata, confezionata e destinata ai mercati internazionali. Un percorso lungo ma simbolico: dalle lagune del Delta del Po alle tavole del mondo, per dimostrare che anche da una crisi ambientale può nascere una nuova economia del mare, sostenibile, concreta e profondamente legata al territorio.

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