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Nonostante le difficoltà l'economia veneta tiene

Un rapporto presentato da Enrico Quintavalle, Responsabile dell’Ufficio Studi di Confartigianato evidenzia come, nonostante eventi come pandemia, invasione dell’Ucraina, crisi energetica, stretta monetaria e crisi del commercio internazionale, il Veneto abbia risposto con forza negli ultimi quattro anni

Nonostante le difficoltà l'economia veneta tiene

L'autonomia differenziata appena divenuta legge rappresenta un’opportunità per il Veneto e per il mondo delle Piccole e Medie Imprese (PMI). Questo nuovo assetto, secondo le parole del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, equivale a un abito sartoriale che permetterà di trovare soluzioni più efficaci rispetto a quanto ottenuto in 76 anni di centralismo. "Più deleghe si hanno, più si è efficienti e si accorciano le filiere decisionali. La vicinanza nella gestione garantisce la qualità dei servizi," ha affermato Zaia durante l’incontro organizzato da Confartigianato Imprese Veneto all’Hotel Move a Mogliano Veneto (TV), intitolato "Il Veneto si racconta".

Riguardo al futuro economico della Regione, il Presidente Zaia ha sottolineato che "gli enti pubblici non devono aumentare la complessità burocratica, che è solo in parte una forma di tutela degli interessi che una democrazia deve rappresentare. La degenerazione della burocrazia è invece la conseguenza della tendenza all’autotutela dei singoli funzionari di fronte al rischio di cause intentate contro le persone fisiche, anziché contro gli enti presso cui operano". Il Presidente ha poi ringraziato Confartigianato per il supporto costante nel percorso verso l’autonomia, esortando gli artigiani a mantenere viva la loro motivazione, elemento fondamentale per il successo e il valore riconosciuto a livello internazionale dei prodotti e servizi Made in Italy.

Un rapporto presentato da Enrico Quintavalle, Responsabile dell’Ufficio Studi di Confartigianato, intitolato "Le prospettive dell’economia veneta nel panorama italiano ed europeo", ha evidenziato come, nonostante eventi come pandemia, invasione dell’Ucraina, crisi energetica, stretta monetaria e crisi del commercio internazionale, il Veneto abbia risposto con forza negli ultimi quattro anni. Le micro e piccole imprese venete hanno affrontato maggiori costi per 4,8 miliardi di euro in energia, tassi di interesse e carenza di manodopera.

Tra il 2019 e il 2023, il Veneto ha registrato la crescita più alta del PIL a livello nazionale, con un incremento del 5,9%, superando la media nazionale di 2,4 punti. La regione ha anche raggiunto la più alta percentuale di occupazione nel Nord Italia, contribuendo a far crescere l'occupazione nazionale del 4,5% rispetto al 2021, un dato migliore rispetto a Germania e Francia.

Nel 2023, il Veneto è diventato leader nei settori manifatturieri che coinvolgono quasi 100.000 imprese, eccellendo in moda, abbigliamento, accessori, arredamento, editoria e farmaceutica. Con un peso occupazionale del 28,7%, il Veneto supera abbondantemente la media nazionale del 20,1%, collocandosi al primo posto, seguito dalle Marche (27,6%) e dall’Emilia Romagna (27,3%).

L’incontro, organizzato dopo un lungo percorso di rinnovo delle cariche che ha portato all’elezione di una nuova classe dirigente di Confartigianato Imprese Veneto, composta da 12 presidenti di Federazione e 67 presidenti di Gruppi di Mestiere, ha offerto una solida base di partenza politico-economica e sociale per la programmazione e rappresentanza dei prossimi quattro anni. Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto, ha introdotto l’evento sottolineando la rilevanza delle PMI in Veneto, che contano 404.522 imprese con 1,1 milioni di addetti, rappresentando il 99,2% del totale delle imprese. Ha evidenziato le principali sfide come la glaciazione demografica, la difficoltà nel reperire manodopera, la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale, necessitando di formazione e competenze.

Dai dati dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese emerge che il Veneto è leader nazionale nel digitale, con il 70,7% delle imprese che investono in questo settore. Tuttavia, la regione è in ritardo sulla transizione verde, con solo il 25,3% delle aziende che riducono le emissioni o investono nel risparmio energetico. Boschetto ha sottolineato l'importanza del ruolo di rappresentanza per i neoeletti presidenti delle Federazioni, affermando che "nell’era in cui l’aggregazione è sinonimo di forza contrattuale e competitiva, sono certo che noi, come corpi intermedi, stiamo recuperando spazio e autorevolezza nelle sfere decisionali. Rappresentiamo non solo le imprese, ma anche filiere e distretti che operano e collaborano in un quadro organico e collettivo."

Un’indagine su 434 imprese, condotta da Confartigianato Imprese Veneto e analizzata dal politologo Paolo Feltrin, ha rivelato che solo il 59% degli imprenditori ritiene importante far parte dell’UE. Sebbene il 61% sostenga che l’appartenenza all’Unione Europea porti vantaggi, il 64% non si sente rappresentato, e l’80% degli intervistati non ha votato alle elezioni europee. Al primo posto delle richieste emergono un maggiore sostegno all’economia e al lavoro (59%) e interventi per la salute pubblica (51%), seguiti da azioni contro il cambiamento climatico (31%). I valori prioritari sono la pace (42%), seguita dall’uguaglianza di genere (40%), dalla libertà di parola e pensiero e dalla solidarietà tra Stati membri e democrazia (31%).

Il direttore del Gruppo NEM, Paolo Possamai, ha concluso l'incontro suggerendo tre direttrici per contrastare la decrescita demografica e il conseguente calo del PIL: politiche a favore della natalità, riconoscimento della necessità della migrazione e sostegno agli investimenti nei processi di automazione. Ha inoltre ricordato ai dirigenti di Confartigianato l'importanza dei media come strumento per condividere il proprio pensiero e le proprie azioni quotidiane.

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