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Allerta sindacale

Cassa integrazione alle stelle: è l'inizio di una nuova crisi?

A Treviso e Belluno si registra un aumento preoccupante delle ore di cassa integrazione, segnale di possibili difficoltà economiche future

Crisi Belluno Treviso

Gli esponenti della CISL denunciano la grave situazione dell'area dolomitica e della Pedemontana

Un allarme forte e chiaro arriva dalla Cisl Belluno Treviso: nei primi nove mesi del 2024, la cassa integrazione ha registrato un incremento significativo, con un aumento del 42% a Treviso e del 23% a Belluno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Durante il Consiglio Generale del sindacato, tenutosi a Cison di Valmarino il 5 novembre, è emerso che il numero di ore autorizzate di cassa integrazione ha quasi eguagliato quello dell'intero 2023, con oltre 12 milioni di ore a Treviso e più di 4 milioni a Belluno.

Il mese di settembre ha segnato il picco, con il doppio delle ore autorizzate rispetto allo stesso mese del 2023. Questa tendenza è particolarmente preoccupante per il settore automotive e il sistema moda, settori già in difficoltà.

Francesco Orrù, segretario generale della Cisl Belluno Treviso, ha sottolineato che l’aumento esponenziale delle ore di cassa integrazione è un indicatore di una possibile crisi imminente, simile a quanto accaduto nel 2008. In questa ottica, il sindacato ha avviato un percorso verso il quarto Congresso territoriale, programmato per il 14-15 aprile 2025 a Castelbrando, dove verranno discusse le sfide economiche e le strategie di risposta.

A Treviso, tra gennaio e settembre 2024, sono state autorizzate 12.062.099 ore di cassa integrazione, con un incremento del 42% rispetto ai 8.499.097 dello stesso periodo del 2023. Le difficoltà più gravi riguardano il settore della meccanica, che ha visto più che raddoppiare le ore di cassa integrazione, passando da 2.719.207 a 5.866.182 (+116%).

A Belluno, il quadro è altrettanto critico, con 4.101.616 ore autorizzate (+23%) nei primi nove mesi del 2024, rispetto ai 3.335.174 dell’anno precedente. Qui, i settori più colpiti sono il tessile e la chimica, evidenziando una situazione di vulnerabilità.

Il Report realizzato dall'Ufficio Studi della Cisl ha messo in luce una diminuzione del numero delle imprese attive dal 2009 al 2023, con un calo dell'11,9% a Belluno e dell'8% a Treviso. Nonostante un incremento del numero di occupati a Treviso, la crisi dell'automotive continua a influenzare negativamente le aziende locali, richiedendo interventi urgenti da parte delle istituzioni.

Orrù ha esortato il governo a reintegrare i tagli al Fondo di settore e a sviluppare politiche industriali che possano affrontare le attuali difficoltà. Le difficoltà non sono solo economiche, ma anche sociali: la sicurezza sul lavoro e le politiche abitative necessitano di attenzione immediata.

Il segretario della Cisl del Veneto, Massimiliano Paglini, ha concluso il Consiglio generale esortando a combattere il declino economico del Nord Est, sottolineando l’urgenza di rispondere alle sfide abitative e demografiche per restituire centralità e sviluppo al territorio.

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