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Crisi di settore

Cassa integrazione per 350 lavoratori alla Ceramica Dolomite

Un mese di stop per lo stabilimento di Borgo Valbelluna, con l’ipotesi di un prolungamento

Ceramica Dolomite

Foto dello stabilimento di Ceramica Dolomite dal sito ufficiale dell'azienda

A partire da oggi, i 350 dipendenti dello stabilimento Ceramica Dolomite di Borgo Valbelluna sono stati posti in cassa integrazione ordinaria. La sospensione delle attività è prevista per un mese, ma potrebbe protrarsi ulteriormente: la misura è stata infatti richiesta per una durata complessiva di 13 settimane.

Lo stabilimento, noto in passato come Ideal Standard e rilevato nel 2022 da un gruppo di imprenditori veneti per salvaguardarne lavoro e produzione, si trova ad affrontare una fase cruciale. Alla guida della società è stato da poco nominato il nuovo amministratore delegato Angelo Ridolfi, incaricato di elaborare un piano industriale che garantisca il rilancio del marchio storico dei sanitari bellunesi.

Tuttavia, la sfida si presenta complessa. Oltre alle difficoltà di un contesto economico globale sfavorevole, la nuova proprietà sottolinea come lo stabilimento soffra di una struttura di costi fissi troppo onerosa rispetto ai principali concorrenti del settore. Un problema che ha pesato anche sul bilancio 2023, chiuso con una perdita di 9,6 milioni di euro, nonostante un incremento significativo dei volumi di vendita.

Nei prossimi giorni è previsto un incontro cruciale tra azienda, rappresentanti sindacali e la Regione Veneto, nel tentativo di individuare soluzioni condivise per affrontare la crisi e rilanciare l’attività produttiva. Il futuro dello stabilimento di Trichiana resta appeso alle decisioni che verranno prese nelle prossime settimane.

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