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Futuro delle PMI

PMI venete tra sfide e opportunità: “Aggregarsi è necessario per restare competitivi”

Luca Fiorini, vicepresidente di Confindustria Veneto Est, analizza il futuro delle piccole e medie imprese tra innovazione, transizione ecologica e difficoltà geopolitiche

Luca Fiorini ospite alla redazione di Veneto24

Luca Fiorini ospite alla redazione di Veneto24

Le piccole e medie imprese del Veneto rappresentano il cuore pulsante dell’economia regionale, ma il 2025 si prospetta un anno complesso, ricco di sfide. Luca Fiorini, vicepresidente di Confindustria Veneto Est e presidente del Comitato Piccola e Media Industria, ha trattato per Veneto24 il contesto attuale, che impone alle aziende un nuovo approccio strategico per affrontare la crescente competitività del mercato.

Le PMI venete si sono sempre distinte per la loro capacità di adattarsi alle difficoltà, sviluppandosi in autonomia. Tuttavia, oggi il contesto economico e tecnologico impone una riflessione più profonda. Fiorini sottolinea come sia diventato sempre più difficile per le imprese espandersi senza adottare modelli di aggregazione: “Il mondo non ci fa sconti, e dobbiamo affrontare due grandi sfide: l’accelerazione tecnologica e la crescente complessità dei mercati”.

L’idea che “piccolo sia bello”, che per anni ha caratterizzato il tessuto imprenditoriale italiano, non è più sufficiente. Le normative in continua evoluzione e l’aumento delle esigenze di sostenibilità e digitalizzazione rendono necessario un supporto istituzionale più forte. “Spesso ci troviamo di fronte a regolamenti difficili da interpretare e applicare – spiega Fiorini –. In questo senso, Confindustria Veneto Est sta svolgendo un ruolo fondamentale, fornendo alle aziende consulenze qualificate per orientarsi in un contesto sempre più complesso”.

Uno dei temi centrali per il futuro delle PMI è quello dell’aggregazione. Se un tempo le aziende riuscivano a sopravvivere e prosperare anche operando singolarmente, oggi questa strategia rischia di essere insufficiente. Le sfide della transizione ecologica e della sostenibilità ESG richiedono investimenti significativi, difficilmente sostenibili da realtà di piccole dimensioni.

“Una piccola impresa, da sola, non può permettersi le consulenze specialistiche o affrontare con facilità le nuove normative ambientali e sociali. Qui entra in gioco Confindustria, che fornisce il supporto necessario per rendere questi cambiamenti accessibili a tutti”, afferma Fiorini. La collaborazione tra aziende diventa quindi un elemento chiave per la competitività, non solo per condividere costi e risorse, ma anche per accedere a nuovi mercati e opportunità di sviluppo.

Le PMI devono inoltre affrontare l’incertezza derivante dalle turbolenze geopolitiche internazionali, come la crisi in Medio Oriente e le difficoltà nei trasporti marittimi attraverso il Canale di Suez. Questi fattori stanno ridefinendo le rotte commerciali mondiali, incidendo direttamente sulla logistica e sulle catene di approvvigionamento delle imprese venete.

Secondo Fiorini, la situazione attuale potrebbe però trasformarsi in un’opportunità per il sistema produttivo italiano: “Le PMI hanno saputo adattarsi rapidamente alle nuove esigenze del trasporto marittimo globale. In questo scenario, Confindustria Veneto Est ha riconquistato un ruolo centrale nelle decisioni nazionali, lavorando per garantire una governance dei trasporti più efficace e fluida”.

La sfida per il prossimo futuro sarà quindi quella di coniugare resilienza e innovazione, senza perdere di vista l’importanza della collaborazione tra imprese. In un mondo sempre più interconnesso e competitivo, solo chi saprà adattarsi alle nuove dinamiche potrà continuare a crescere.

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