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Export polesano in calo nel 2024: il futuro è nelle piccole imprese

Confartigianato: "Le microimprese sono il motore del Made in Italy."

Export polesano in calo nel 2024: il futuro è nelle piccole imprese

Marco Campion, presidente di Confartigianato Polesine

Il 2024 ha portato con sé una significativa flessione per l’export manifatturiero polesano, che ha visto una contrazione del 4,4% rispetto all’anno precedente. Un dato che ha pesato soprattutto sul settore alimentare, sulla moda e sulla meccanica, ma che ha avuto una parziale compensazione grazie alle ottime performance in alcuni mercati emergenti.

Le difficoltà maggiori si sono registrate verso i principali partner europei, con la Germania che ha subito una flessione del 10,1% e la Francia che ha visto un crollo del 15,5%. Questo ha contribuito a far segnare al Polesine il peggior risultato a livello veneto, con una contrazione complessiva delle esportazioni verso l’Europa pari all’11,5%. Tuttavia, l’export verso i Paesi extra UE ha messo in luce un'inversione di tendenza con una crescita del 12,6%, testimoniando l’urgenza di diversificare i mercati, già avvertita prima che venissero introdotti i dazi imposti da Trump.

Se da un lato il mercato tedesco e francese ha risentito delle difficoltà economiche interne, dall'altro i Paesi emergenti hanno registrato una crescita esponenziale, con gli Emirati Arabi che hanno visto le esportazioni crescere da 14,5 milioni a 48,5 milioni di euro (+233%). Ottimi risultati anche da Turchia (+17,3%), India (+43,7%), Messico (+52,9%) e Tunisia, che ha triplicato il proprio valore d’importazione.

Marco Campion, presidente di Confartigianato Polesine, ha dichiarato: “L’incertezza geopolitica, l’aumento dei costi delle materie prime e la crisi del manifatturiero, soprattutto nei settori della moda e della meccanica, hanno influenzato il nostro export. Tuttavia, le micro e piccole imprese continuano a rappresentare il vero cuore pulsante del Made in Italy, e le performance positive in questi settori sono un segnale di resilienza."

Il bilancio settoriale mostra tendenze contrastanti. Il settore tessile polesano ha visto un aumento delle esportazioni del 26,9%, nonostante la crisi che ha colpito il comparto moda su scala nazionale. Bene anche i prodotti della metallurgia, che hanno visto crescere le esportazioni del 73,5%, raggiungendo 745,5 milioni di euro. In calo, invece, la vendita di macchinari e apparecchiature (-20,3%), con un recupero modesto nel settore dei mobili (+7,1%).

Nonostante la perdita complessiva, il risultato delle micro e piccole imprese è stato positivo, con un aumento del 11,8% nel valore delle esportazioni. "È fondamentale continuare a sostenere le PMI, che sono la spina dorsale dell’economia locale", ha aggiunto Campion. "Servono liquidità, supporto all’internazionalizzazione e investimenti in digitalizzazione per garantirci una competitività duratura."

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