Il ritorno di Riello sotto il controllo italiano rappresenta una notizia positiva per il sistema industriale del Paese e per la tutela del Made in Italy. È questo il giudizio espresso dalla FIOM al termine dell’incontro che si è svolto oggi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), convocato per affrontare la situazione del Gruppo Riello dopo il disimpegno della multinazionale statunitense Carrier dalla controllata italiana.
All’incontro era presente Ariston, che ha confermato ufficialmente la volontà di acquisire Riello, aprendo così una nuova fase per uno dei marchi storici dell’industria italiana. La FIOM ha espresso soddisfazione sul piano di principio per il fatto che Riello “ritorni italiana”, sottolineando come questa scelta rappresenti un elemento di continuità industriale e un segnale incoraggiante in un contesto segnato da delocalizzazioni e acquisizioni estere.
Il sindacato ha inoltre riconosciuto il ruolo determinante svolto dai tecnici del MIMIT, il cui lavoro è stato fondamentale per accompagnare la vertenza e creare le condizioni per questa operazione.
Tuttavia, la FIOM ha ribadito con forza che il giudizio positivo non può prescindere da garanzie concrete. La priorità assoluta resta la piena continuità occupazionale e la definizione di una strategia industriale chiara e di lungo periodo. Per il sindacato è fondamentale che l’operazione non si traduca in sovrapposizioni produttive o ridimensionamenti, ma che mantenga inalterati gli assetti delle due realtà, valorizzandone la complementarietà.
Riello e Ariston operano in un settore strategico, oggi attraversato da una profonda transizione energetica e tecnologica. Proprio per questo, secondo la FIOM, l’operazione può e deve rappresentare una vera opportunità di sviluppo industriale, capace di rafforzare la filiera italiana e di creare valore e occupazione qualificata.
Nel corso dell’incontro sono arrivate rassicurazioni di principio sia dalla Direzione di Ariston sia dal MIMIT, che hanno rimarcato la complementarietà delle due aziende. Dichiarazioni importanti, ma che – avverte la FIOM – dovranno essere verificate nei fatti. Il sindacato considera queste affermazioni il punto di partenza di un confronto che dovrà entrare nel merito delle scelte industriali e occupazionali.
Proprio per questo la FIOM ha chiesto e ottenuto che il confronto sul piano industriale si svolga in sede istituzionale, sotto il coordinamento del Ministero. Un passaggio ritenuto fondamentale per garantire trasparenza, responsabilità e il rispetto degli impegni assunti.
L’operazione di acquisizione dovrebbe concludersi entro il primo semestre del 2026. Fino ad allora, la FIOM continuerà a seguire con attenzione l’evoluzione del dossier, ribadendo che il ritorno di Riello in mani italiane è una buona notizia solo se accompagnata da tutele occupazionali, investimenti industriali e una visione strategica all’altezza delle sfide del Made in Italy.