Di fatto, solo Giovine è sicuro che sarà eletto: e non ha l'obbligo di dimettersi
Il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco
Il primo commento a palazzo Trissino e nelle sedi della politica rispetto alle candidature per le politiche uscite ieri è di "profonda soddisfazione". Così il sindaco Rucco, dalle colonne del Corriere del Veneto, esprime a Fderico Murzio il suo stato d'animo per i tre assessori della sua giunta che sono presenti nelle liste dei partiti, pronti ad andarsi a sedere sullo scranno di Montecitorio a Roma: Silvio Giovine, Marco Zocca, Mattia Ierardi. Scritti anche in lista decrescente di possibilità d'elezione, dal posto blindato all'uninominale di Bassano sino al plurinominale della Camera a Vicenza dove quattro anni fa Forza Italia non elesse suoi rappresentanti, passando per la candidatura di Ierardi che per essere eletto dovebbe sfruttare tre dimissioni. Possibili, ma non semplici. Va aggiunto che un assessore, ancorché eletto, può restare al suo posto anche in giunta a Vicenza: non c'è un'incompatibilità giuridica. Ed è facile che, a sei mesi dalle elezioni amministrative, il sindaco Rucco chieda a chi sarà eletto di mantenere l'incarico anche a Vicenza. Per due motivi: primo per non innescare una sarabanda di cambi, con assessori magari non facili da trovere; secondo, perché sei mesi di tempo sono davvero il minimo per impratichirsi del lavoro proprio nel momento in cui si deve tentare il rush finale più incisivo.
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