Candidati a confronto. Maurizio Mestriner è il candidato del Movimento 5 Stelle e Unione Popolare
Maurizio Mestriner è il candidato del Movimento 5 Stelle e Unione Popolare. Ha 43 anni, un diploma di geometra al Palladio, lavora come tecnico e commerciale in un’azienda del territorio che realizza serramenti e opere speciali in metallo. Attivista del M5S dal 2007, nel 2008 si è stato candidato per la prima volta alle comunali di Treviso come consigliere nella lista “Amici di Beppe Grillo”, mentre nel 2018 ha ritentato la corsa sotto la bandiera del Movimento. Nello stesso anno è stato candidato alla Camera dei Deputati. Nel 2020 è stato candidato alle regionali. Alle politiche dello scorso settembre ha riprovato la corsa alla Camera.Nel corso degli anni la pedonalizzazione del centro storico è sempre stata tra le questioni rilevanti delle campagne elettorali, ma finora ai dibattiti non sono seguite azioni decisive da parte delle amministrazioni che si sono susseguite. Qual è la sua posizione sul tema? “Treviso è una delle città più inquinate d’Italia. È quindi necessario investire nel sistema del trasporto pubblico e nella mobilità dolce, per far diventare Treviso una città da vivere. Il nostro obiettivo è rendere il centro storico davvero pedonale, mediante un percorso condiviso e partecipato che coinvolga esercenti, residenti, utenti. È necessario partire dal pieno sfruttamento dei parcheggi scambiatori fuori mura, già oggi esistenti, ma assai poco sfruttati, attraverso servizi navetta ad alta frequenza e bike sharing, invogliando in tal modo cittadini e turisti a lasciare l’auto fuori mura. Tali parcheggi scambiatori esterni dovranno essere facilmente individuabili e dovranno essere dotati di servizi per i disabili. In un centro progressivamente sempre più pedonale è indispensabile introdurre in modo prioritario bus di piccola taglia, elettrici, collegati ai parcheggi scambiatori. Ciò anche per evitare il degrado della pavimentazione in porfido tipica del nostro centro storico, oltre che con un notevole risparmio di denaro pubblico”. Grande viabilità: quarto lotto della tangenziale e Terraglio est sono le infrastrutture risolutive per la mobilità cittadina? “Fare più strade non vuol dire risolvere il problema del traffico. La forma stessa della città storica impone scelte di pianificazione urbana che attuino un cambiamento radicale della mobilità. Da una mobilità a dir poco selvaggia ad un progetto sostenibile con obiettivi a breve e lunga scadenza per risolvere i problemi del traffico veicolare privato, del trasporto pubblico, dei parcheggi, delle piste ciclabili e delle zone pedonali, nel rispetto del centro storico, della qualità dell’aria e della sostenibilità economica e sociale. È necessario, in tutto il comune, porre al centro dell’attenzione modalità di spostamento ecosostenibili, fondate principalmente sull’utilizzo del mezzo pubblico, delle biciclette e sulla possibilità di spostarsi piacevolmente e in sicurezza a piedi. Nell’ambito di un complessivo ripensamento del piano del traffico, riteniamo che progetti come il quarto lotto della tangenziale e il Terraglio est non siano risolutivi dei problemi di traffico. Se non facciamo più in tempo a bloccarli, allora è necessario che siano fortemente ridimensionati, prevedendo contestualmente opere di mitigazione ambientale”. In un territorio provinciale fortemente turistico che ruolo deve spettare a una città di cultura qual è Treviso? Quali sono le sue proposte? “Partiamo da questo binomio: acqua e Medioevo. È la naturale vocazione di Treviso, che per divenire attrattiva 365 giorni l’anno, non solo quando ci sono degli eventi, deve saper sfruttare il suo patrimonio storio artistico e paesaggistico. Un festival dell’acqua si lega alla vita, alla salute, all’ambiente, al paesaggio, all’energia, al fiume Sile. Mentre il tema del Medioevo si lega alla città murata, all’urbs picta, alla cultura, all’arte, ai percorsi religiosi, all’archeologia e al paesaggio. Il tutto si lega molto bene con il territorio e a ciò che offre la provincia e all’enogastronomia. Bisogna programmare i principali eventi nella città di Treviso e poi eventi diffusi in tutto il territorio, coprendo tutto il periodo dell’anno, creando un flusso continuo. Significa dare all’utente un brand che ha richiamo in tutte le stagioni e che invita a scoprire il territorio. L’economia turistica sta divenendo una delle voci più importanti dell’economia del territorio, serve però un’attenta pianificazione del programma e degli eventi turistici per non creare sovrapposizioni, mantenendo l’obiettivo di un turismo di qualità che non trasformi la città in un parco giochi”.
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