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Elezioni a Quinto di Treviso, Sartori: “Farò tutto quello che non mi hanno permesso di fare”

stefania sartori

La sindaca uscente punta tutto sulla pista di atletica e l’aeroporto. Domani l'atteso dibattito pubblico tra candidati di Quinto di Treviso: ci sarà anche Stefania Sartori

Avrebbe corso anche da sola, ma Fratelli d’Italia e Noi Moderati non l’hanno abbandonata: Stefania Sartori, sindaca uscente di Quinto di Treviso, correrà ancora una volta per cercare di garantire un futuro al proprio paese. “Nonostante quel che si pensa, non ho mai smesso di lavorare per Quinto – ammette Sartori, con una punta di amarezza –. Sono stati cinque anni difficili, ma sono pronta a ripartire e a far ripartire anche il mio paese”. Domani sera sarà presente al dibattito pubblico organizzato dai cittadini nel quale si confronterà con gli sfidanti Ivano Durigon e Luca Miglioranza. Perché ha scelto di ricandidarsi? Perché sono una donna coraggiosa. A Quinto in questi anni ci sono state, appunto, molte difficoltà legate a tanti fattori. Dopo la passata esperienza politica, ero pronta a correre anche solo con la mia civica, ma unire le forze con gli altri due gruppi che mi sostengono è sicuramente stata una scelta vincente: è bello poter contare su persone che credono davvero nelle tue capacità. E così eccomi qui, lanciata in una nuova avventura. Qual è il progetto più importante che vorrebbe portare avanti? Vorrei fare tutto ciò che la passata Giunta, non mi ha permesso di fare, a partire dal restituire alla cittadinanza la sua pista di atletica. Negli ultimi anni i miei assessori non si sono più presentati in Giunta, pur non sfiduciandomi – e per quanto potessi votare a favore di determinati provvedimenti, il mio voto valeva pur sempre uno –: non c’è stato dunque modo di fargli capire l’importanza di questo progetto e così siamo rimasti indietro nella graduatoria dei bandi pubblici. Forse ci sarà un ripescaggio, ma se dovessi tornare in carica una buona parte del nostro cospicuo avanzo di bilancio lo utilizzerò proprio a questo scopo, per la costruzione di una nuova pista di atletica. Qual è la sua più grande preoccupazione o la sfida più importante che pensa dovrà affrontare? L’aeroporto. È il mio cruccio da sempre. Questa faccenda era delegata a un assessore, non sono nemmeno stata informata degli ultimi sviluppi,ma ora ho preso io la situazione in mano ed è il momento di sistemare le cose. Voglio portare avanti anche lo spostamento della scuola materna, visto che c'è anche un discorso di fondi che sono stati messi a disposizione dei Comuni e che per Quinto sono più di mezzo milione: ora, insieme a Save, potremmo riuscire a spostare finalmente la scuola materna, costruendone una in un sito più adeguato e dandola in gestione alla parrocchia. Non solo: potremmo realizzare anche con un'ala dedicata a un nasino nido che possa essere al servizio dei bisogni dei nostri cittadini. Tre parole che descrivano il suo percorso. (Sorride.) Come dicevo prima, sicuramente una è “coraggio”: non è semplice lottare contro tutti, soprattutto contro un partito. Ora però sono una donna libera e dunque la seconda parola potrebbe essere proprio “libertà”. La terza, infine, è certamente “competenza”. Ho fatto un mandato che ne vale quattro, un po’ per la pandemia, un po’ per tutto quello che ho subìto da chi sta correndo in altre liste che non mi ha per niente supportata: in questi anni ho acquisito una buona esperienza nella gestione non soltanto di un Comune, ma anche di situazioni difficili in generale, e ho con me una squadra che ha altrettante capacità. Perché dunque scegliere la sua lista? Perché ho scelto persone che hanno deciso di puntare tutto su di me, contro quelle malelingue che mi hanno descritta come un’incompetente: sono la prova che, nonostante tutto, c’è ancora speranza per Quinto e c’è davvero voglia di dare fiducia gli uni agli altri e darsi da fare per far ripartire al meglio il nostro paese. Gaia Zuccolotto
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