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Elezioni regionali 2025

Manildo: “Ho chiamato Stefani, buon lavoro. Per il Veneto c’è molto da fare”

“Ora serve rilanciare davvero la Regione”

Stefano Gabbiano

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24.11.2025 - 19:27

Giovanni Manildo

Dal quartier generale del Partito Democratico a Padova, Giovanni Manildo ha scelto toni istituzionali e sportivi nel commentare i primi risultati dello scrutinio, fermo al 30% delle sezioni. «Ho appena chiamato Alberto Stefani» ha rivelato ai cronisti. «Gli ho fatto i complimenti per la campagna elettorale, per la fiducia ottenuta dai veneti e gli ho augurato buon lavoro. Ci sarà molto da fare: il Veneto ha bisogno di essere rilanciato davvero».  Per il candidato del centrosinistra, che vede la sua coalizione salire poco oltre il 30%, la soddisfazione sta tutta nel recupero rispetto al passato: un balzo doppio rispetto al 2020, quando l’area progressista si era fermata al 15,7%.  Un risultato che Manildo definisce «un segnale incoraggiante», pur consapevole della portata della vittoria avversaria. «Il nostro compito ora – ha aggiunto – sarà continuare a rappresentare un Veneto che crede nel cambiamento e in una politica che torna a parlare alle persone».  Un messaggio sobrio, ma con un chiaro retropensiero: l’opposizione che nascerà da questo voto vuole essere vigile, costruttiva e pronta a incalzare la nuova amministrazione regionale sin dai primi giorni.

Dal quartier generale del Partito Democratico a Padova, Giovanni Manildo ha scelto toni istituzionali e sportivi nel commentare i primi risultati dello scrutinio, fermo al 30% delle sezioni. «Ho appena chiamato Alberto Stefani» ha rivelato ai cronisti. «Gli ho fatto i complimenti per la campagna elettorale, per la fiducia ottenuta dai veneti e gli ho augurato buon lavoro. Ci sarà molto da fare: il Veneto ha bisogno di essere rilanciato davvero».

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Un risultato che Manildo definisce «un segnale incoraggiante», pur consapevole della portata della vittoria avversaria. «Il nostro compito ora – ha aggiunto – sarà continuare a rappresentare un Veneto che crede nel cambiamento e in una politica che torna a parlare alle persone».

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