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Epifania a Canda: tradizioni, cinema e il magico falò di brusavecia

Un viaggio tra cinema per bambini, premi natalizi e il suggestivo falò dell'Epifania a Canda, il 6 gennaio

Epifania a Canda: Tradizioni, Cinema e il Magico Falò di Brusavecia

Lunedì 6 gennaio il comune di Canda, in provincia di Rovigo, si anima di festeggiamenti che culminano con il suggestivo falò di Brusavecia.

Il pomeriggio del 6 gennaio a Canda inizia con un appuntamento dedicato ai più piccoli: alle 15, nella sala della comunità Don Rodolfo Ravara, il gruppo giovani organizza una proiezione cinematografica pensata appositamente per i bambini. Un'occasione per immergersi in mondi fantastici e vivere avventure straordinarie, il tutto in un'atmosfera di festa e condivisione. Ma le sorprese non finiscono qui. Alle 16.30, si svolge la premiazione de "Il presepe più bello" e de "Il mio albero di Natale", due competizioni che hanno visto un'ampia partecipazione grazie all'iniziativa del comitato della biblioteca comunale Pietro Brandolese. 

Dopo la consegna dei premi, l'atmosfera si fa ancora più magica con l'arrivo della Befana della Pro Loco, pronta a distribuire calze colme di dolciumi a tutti i bambini presenti. Il culmine della giornata è però il tradizionale falò lungo l'argine del Canalbianco, previsto per le 17.30. Qui, tra bibite calde e delizie preparate dalle cuoche della Pro Loco, si assiste al rito del Brusavecia. Un falò che, secondo la tradizione, non è solo un momento di festa, ma anche un'occasione per leggere presagi sul futuro. Si dice, infatti, che la direzione del fumo e delle faville possa indicare buona o cattiva sorte: se si dirigono verso il mare, il futuro sarà prospero; se verso la montagna, si prospettano difficoltà.

Il falò dell'Epifania, conosciuto in Polesine con nomi diversi come Brusavecia, Briolo, Buriolo, Brugnèlo, Brujèo, Bruja, ha origini che risalgono a riti purificativi e propiziatori precristiani. Anticamente, nelle campagne, si accendevano fuochi per ingraziarsi le divinità e si bruciava un fantoccio rappresentante il passato. Mentre le fiamme ardevano, i contadini si riunivano in cerchio, cantando e gridando formule augurali. Oggi, questo rituale si è mantenuto intatto, simbolizzando la speranza e la forza di lasciarsi alle spalle il vecchio anno. La vecchia che brucia sulla pira di legna rappresenta tutto ciò che si desidera abbandonare, per fare spazio a nuove opportunità e speranze. 

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