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“Il Gabbiano” di Čechov debutta a Padova: Filippo Dini porta in scena un’umanità sull’orlo del baratro

Prima nazionale al Teatro Verdi con Giuliana De Sio

“Il Gabbiano” di Čechov debutta a Padova: Filippo Dini porta in scena un’umanità sull’orlo del baratro

Teatro Verdi di Padova

Un gabbiano che cade dal cielo diventa simbolo di un destino umano fragile e imprevedibile: con questa immagine si apre la nuova produzione dello Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, che porta per la prima volta in prima nazionale al Teatro Verdi di Padova il capolavoro di Anton Čechov, Il Gabbiano. Sul palcoscenico, il regista e attore Filippo Dini affronta il testo russo per raccontare una società sull’orlo del baratro, accompagnato da un’eccezionale Giuliana De Sio, vincitrice del premio Le Maschere del Teatro Italiano 2025.

Lo spettacolo segna una novità assoluta nella storia del testo: per la prima volta la regia è doppia. Dini cura la regia principale, mentre il giovane regista Leonardo Manzan, vincitore della Biennale di Venezia nel 2018 e 2020, dirige lo “spettacolo di Kostja”, reinterpretando il punto di vista del giovane protagonista e dando vita a un dialogo creativo tra generazioni.

La produzione, frutto di una collaborazione tra Teatro Stabile del Veneto, Teatro Stabile di Torino, Teatro di Roma, Teatro Stabile di Bolzano e Teatro di Napoli, vede sul palco, oltre a Dini e De Sio, gli interpreti Virginia Campolucci, Enrica Cortese, Gennaro Di Biase, Giovanni Drago, Angelica Leo, Valerio Mazzucato, Fulvio Pepe ed Edoardo Sorgente. Scene e costumi sono rispettivamente a cura di Laura Benzi e Alessio Rosati, mentre luci e musiche sono firmate da Pasquale Mari e Massimo Cordovani. La traduzione del testo è di Danilo Macrì.

La vicenda, ambientata in una casa di campagna sul lago, intreccia le vite di diversi personaggi. Al centro emerge Kostja, giovane scrittore innamorato di Nina, aspirante attrice, in conflitto con la madre attrice e il suo compagno più giovane. Tra sogni infranti, amori non corrisposti e speranze deluse, Čechov mostra con ironia amara l’incapacità di una società di realizzare i desideri dei suoi membri, anticipando il cataclisma sociale e politico che avrebbe travolto la Russia.

L’allestimento punta anche sull’accessibilità: le repliche saranno fruibili da persone sorde, ipovedenti o cieche grazie a tablet, smart glasses, cuffie, audiodescrizioni e sottotitoli. Inoltre, il 4 e 6 novembre saranno proiettati sottotitoli in inglese, per il pubblico internazionale.

Infine, riprende la stagione di incontri con il pubblico “A scena aperta”: il primo appuntamento con il cast è fissato per venerdì 7 novembre alle 18.00 nel foyer del Teatro Verdi, offrendo l’opportunità di dialogare con gli interpreti e approfondire il lavoro teatrale.

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