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Sicurezza sul lavoro
01.09.2024 - 12:30
Foto di repertorio
Il report dell'Osservatorio Vega Engineering di Mestre, il primo a coprire un quadriennio, rivela un incremento preoccupante delle morti sul lavoro in Italia. Il rischio di decessi è salito da 14,7 morti per milione di occupati nel 2023 a 15,4 nel 2024, invertendo il calo precedente. Il Trentino-Alto Adige è stato in "zona rossa" per tutti e quattro gli anni, mentre la Sardegna resta la regione più sicura, sempre in "zona bianca".
Dati allarmanti e regioni a rischio
Le regioni con alta incidenza di mortalità nel primo semestre del 2024 includono Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Sicilia, Campania, Emilia-Romagna e Umbria, mentre Abruzzo, Puglia, Calabria, Lazio e Basilicata sono in "zona arancione". Le regioni con una popolazione lavorativa ridotta mostrano tassi più elevati di mortalità, un dato spesso trascurato.
Le differenze di genere e nazionalità
Gli uomini continuano ad avere un’incidenza più alta rispetto alle donne, mentre i lavoratori stranieri sono particolarmente a rischio, con un’incidenza salita da 25,7 nel 2021 a 34,1 nel 2024. I giovanissimi (15-24 anni) presentano un’incidenza di infortuni doppia rispetto ai lavoratori più maturi.
Settori a rischio e giorni critici
Il settore delle Costruzioni è il più colpito, seguito da Attività Manifatturiere e Trasporti. Il lunedì e il martedì risultano i giorni più pericolosi, con picchi di infortuni nel 2024.
Conclusione
Il monitoraggio dell’Osservatorio Vega Engineering evidenzia l'urgenza di migliorare la sicurezza sul lavoro in Italia, soprattutto nelle regioni e nei settori più a rischio.
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