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Da Vicenza in Ucraina per portare aiuto ai profughi: otto sono giunti con loro in Italia

Pag. 5 Profughi ucraini

Il gruppo vicentino con i profughi ucraini prima di partire dalla Polonia per Vicenza

L'iniziativa di solidarietà con l'Ucraina di un gruppo di amici che è partito con un pullmino da Vicenza

In missione per salvare un gruppo di ucraini. È l’iniziativa cui spontaneamente ha dato vita un gruppo di amici di Vicenza: si sono recati Polonia, vicino alla frontiera con l’Ucraina, per riportare a Vicenza otto profughi, che poi hanno trovato varie sistemazioni nelle famiglie della città ma anche di Este.

Il gruppo di quattro vicentini era formato da Claudio Cibic, ingegnere, Paolo De Munari, Nicola Vilella (assai conosciuto per la sua bottega di specialità pugliesi in corso Fogazzaro) e Silvano Maistro, veterinario. Hanno guidato due pullmini sino a  Przemysl, in Polonia, percorrendo qualcosa come tremila chilometri tra andata e ritorno. Przemysl è la città diventata famosa in Italia anche per la visita di Matteo Salvini che voleva portare solidarietà ai profughi, ma al quale il sindaco polacco Wojciech Bukan ha rinfacciato la sua t shirt filo Putin di qualche anno fa.

Anche il gruppo vicentino ha incontrato il sindaco Bukan e l’incontro è stato di tutt’altro tono, assai amichevole.

Presentandosi con un cartello alla stazione della città polacca, meta dei treni della salvezza dall’Ucraina, il gruppo ha offerto di portarli a Vicenza. Naturalmente qualcuno, diffidente, s’è informato se ci fosse da pagare, ma è stato tranquillizzato. A motivare il gesto dei volontari vicentini c’era solo la disponibilità ad aiutare la popolazione che scappava dalla guerra.

Con tre vicentini sono quindi tornati nove ucraini. In Italia hanno trovato accoglienza anche una madre con due figli di 16 e 17 anni e una bimba di sei mesi. Di uomini neanche l’ombra, perché sono tutti al fronte.

Uno dei vicentini, Paolo De Munari, 34 anni, figlio dell'ex sindaco di Bolzano Vicentino, è tornato in Polonia a lavorare. De Munari ha una vasta esperienza internazionale: ha lavorato in molti Paesi e conosce tre lingue, tra cui appunto il russo e l’ucraino.

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