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LEGGE BAVAGLIO

Approvata la Legge Bavaglio, "l'attacco di Meloni alla libertà di informazione"

Il Consiglio dei Ministri ha approvato la Legge Bavaglio che "censura l'informazione e riduce la trasparenza"

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"Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri il divieto di pubblicare il testo dell'ordinanza di custodia cautelare finché non siano concluse le indagini preliminari o fino al termine dell'udienza preliminare", tradotto: la "Legge Bavaglio".

Si tratta di un provvedimento gravissimo perché si tratta di una forma estrema di censura: per intenderci, la vicenda dell'ex presidente della regione Liguria Toti, con lo scandalo corruzione, probabilmente non sarebbe emersa.
Dimentichiamoci quindi momentaneamente dell'affaire Sangiuliano-Boccia e del monologo con tanto di lacrime in diretta sul servizio pubblico: il rischio è quello che il Governo possa gestire completamente l'informazione, non solo quella di "Telemeloni" ma in generale anche quella di ogni altro media.

Legge Bavaglio, le reazioni dell'opposizione

Dura la reazione dell'opposizione, a partire dal PD e dall'europarlamentare padovano Alessandro Zan, legittimate dal fatto che la Commissione Europea aveva dato parere negativo nel report sullo stato di diritto 2024. Report a cui lo stesso Zan ha preso parte a redigere.
La stampa gioca un ruolo cruciale nel fornire informazioni al pubblico e nel facilitare il dibattito su questioni di interesse pubblico. Limitare la possibilità di pubblicare dettagli rilevanti su procedimenti giudiziari impedisce una discussione informata, indebolendo la democrazia e il controllo sociale sulle istituzioni. Non solo: la mancanza di accesso pubblico ai documenti giudiziari impedisce alla stampa e al pubblico di monitorare l’operato del sistema giudiziario. Questo potrebbe nascondere errori, abusi di potere o ingiustizie, riducendo la responsabilità delle autorità e alimentando una percezione di opacità o corruzione.

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