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ECONOMIA
02.12.2024 - 13:35
l'ex AD di Stellantis Carlos Tavares (wikipedia)
Le dimissioni di Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, scuotono il mondo automobilistico e i mercati finanziari. La casa automobilistica nata dalla fusione di FCA e PSA perde il 5% in Borsa, toccando 11,53 euro per azione, il minimo da luglio 2022. Dietro l’apparente decisione personale di Tavares si nasconde una realtà più complessa: rapporti interni deteriorati, risultati deludenti, e una strategia sull’elettrico che non ha convinto.
Stellantis e l’elettrico: il bivio della strategia economica
La transizione verso l’elettrico, pilastro del futuro dell’automotive, ha visto Stellantis arrancare rispetto ai concorrenti globali. Tavares ha puntato tutto sul taglio dei costi anziché su un incremento delle vendite, provocando tensioni interne e critiche esterne. Mentre l’associazione europea dell’auto (Acea), guidata da Luca de Meo, chiedeva un rinvio delle normative sulle emissioni, Tavares si opponeva categoricamente, insistendo sull’irrevocabilità delle politiche europee per il clima.
Questa visione, però, non è stata accompagnata da risultati concreti. Nel terzo trimestre del 2024, Stellantis ha registrato consegne in calo del 20% rispetto al 2023, con una flessione del 17% in Europa e addirittura del 36% in Nord America, mercati chiave per il gruppo.
Crisi industriale e tensioni sociali
La situazione è critica anche sul fronte produttivo: gli stabilimenti italiani di Mirafiori, Cassino, Melfi, Pomigliano e Atessa stanno operando ben al di sotto delle capacità, con un calo produttivo superiore al 30% rispetto all’anno precedente. Si prevede che il 2024 si chiuderà con meno di 500mila unità prodotte, la metà degli obiettivi fissati dal governo italiano, che aveva concesso quasi un miliardo di euro in incentivi.
Negli Stati Uniti, il conflitto con il sindacato Uaw si è riacceso, mentre in Italia il malcontento cresce tra i lavoratori, il governo e l’indotto. Le promesse di Tavares riguardo a nuovi modelli e investimenti non hanno ancora portato risultati tangibili, lasciando un clima di incertezza per il 2025.
Un futuro incerto senza leadership
Il gruppo si trova ora senza una guida chiara in una delle fasi più turbolente della sua storia. L’assenza di Tavares lascia Stellantis ferma tra una transizione elettrica complessa, stabilimenti fermi e mercati in crisi.
Con nomi come Luca de Meo in pole position per la successione, il futuro del gruppo dipenderà dalla capacità del prossimo leader di rilanciare Stellantis in un contesto di mercato sempre più competitivo, fronteggiando sfide produttive, tecnologiche e sociali senza precedenti.
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