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Politica
21.02.2025 - 17:21
Il gesto di Bannon scuote il CPAC: Bardella si ritira, polemiche anche in Europa
La politica internazionale è scossa da un gesto ignobile che ha acceso il dibattito su estremismo e democrazia. Durante il suo intervento alla Conservative Political Action Conference (CPAC), Steve Bannon, ex stratega di Donald Trump, ha eseguito un saluto nazista. Un simbolo carico di dolore e memoria storica, che ha immediatamente sollevato critiche e reazioni da più parti.
Il gesto di Bannon arriva a poche settimane da un episodio simile che ha coinvolto Elon Musk. L'oligarca miliardario aveva fatto il saluto nazista al pubblico e alla bandiera USA durante un evento a gennaio, salvo poi fare dietrofront attribuendolo alla sua condizione di autismo. Episodi come questi sollevano interrogativi non solo sulla responsabilità di figure pubbliche, ma anche sul rischio di normalizzazione di simboli legati a uno dei periodi più bui della storia.
Durante il suo discorso, Bannon ha usato parole che alimentano una retorica divisiva, definendo Donald Trump “uno strumento della provvidenza divina” e invocando una “rivoluzione nazionalista e populista”. Dichiarazioni che non solo esasperano le tensioni politiche, ma strizzano l’occhio a un passato dittatoriale che il mondo democratico ha scelto di superare.
Non tutti, però, hanno accettato di essere associati a questa deriva. Perfino Jordan Bardella, presidente del partito di estrema destra Rassemblement National, ha deciso di annullare il suo intervento alla convention. Un segnale forte, che dimostra come anche all’interno della destra europea ci sia chi vuole prendere le distanze da certe posizioni estreme.
In Italia, la deputata del Partito Democratico Lia Quartapelle ha espresso preoccupazione per il ruolo di questi movimenti nella politica globale. “Persino Bardella ha annullato la sua partecipazione dopo il saluto nazista di Bannon. A questo punto, la presenza della presidente del Consiglio Meloni a quel raduno sarebbe davvero la conferma di un disegno sciagurato”, ha scritto su X.
Questi episodi ci ricordano ancora di più quanto sia fondamentale difendere i valori democratici e la memoria storica, specie in un momento in cui la destra ha trasformato la politica in un’arena in cui simboli di odio vengono normalizzati o giustificati. In un momento in cui le crisi globali richiederebbero unità e cooperazione, il rischio di derive estremiste e nazionaliste è un campanello d’allarme per chiunque creda in una società aperta, libera e rispettosa dei diritti umani.
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