Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Politica e diritti

Educazione affettiva: il ddl Valditara tra polemiche, gaffe e fuga dall’Aula

Bagarre alla Camera, Valditara preso in contropiede, attacca e fugge dal'aula

Valditara urla alla camera

Valditara urla alla camera

Alla Camera è andato in scena l’ennesimo scontro tra governo e opposizioni sul disegno di legge Valditara che introduce il “consenso informato” per le attività di educazione sessuale e affettiva nelle scuole. Doveva essere la bandiera valoriale della destra, ma si è trasformato in un boomerang politico.

Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, apparso nervoso e in ritardo, ha reagito alle critiche urlando “vergognatevi” ai banchi dell’opposizione, prima di abbandonare l’Aula con la scusa di “un impegno istituzionale”. La seduta è stata sospesa tra proteste, fischi e richieste di scuse ufficiali. Il Pd, M5S e Avs hanno denunciato “un atteggiamento patriarcale e offensivo”, accusando il governo di voler imbavagliare la scuola pubblica e il Parlamento stesso.

Nel merito, il ddl impone l’autorizzazione dei genitori per ogni progetto scolastico che tratti di sessualità, affettività o identità di genere, vietandoli del tutto nelle scuole elementari e dell’infanzia. La destra lo presenta come tutela della libertà educativa, ma le opposizioni lo leggono come un attacco ideologico ai programmi di inclusione e parità.

Come spiega il sociologo Massimo Prearo, il testo nasce dall’agenda dei movimenti anti-LGBTIQ+ e del Family Day, con l’obiettivo di ridefinire l’educazione sessuale in chiave conservatrice. Niente dati, nessuna base scientifica: solo slogan e paura del diverso.

In un’Italia segnata da femminicidi e odio omobitransfobico, il governo sceglie la censura invece dell’educazione. E la scuola, ancora una volta, diventa campo di battaglia ideologica.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione