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Volare senza rischi: il Catullo diventa “scalo amico” contro la trombosi del viaggiatore

Una campagna dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona porta allo scalo video, brochure multilingue e consigli pratici per evitare problemi durante i lunghi spostamenti.

Volare senza rischi: il Catullo diventa “scalo amico” contro la trombosi del viaggiatore

Medici in assistenza all'aeroporto Valerio Catullo di Verona per la campagna di prevenzione contro la "trombosi del viaggiatore"

Viaggiare significa libertà, scoperta, movimento. Paradossalmente, però, è proprio la mancanza di movimento a rappresentare un rischio spesso sottovalutato: la cosiddetta “trombosi del viaggiatore”, una condizione favorita dai lunghi periodi trascorsi seduti, in particolare durante i voli intercontinentali. Restare immobili per ore, con le gambe piegate e poco spazio per muoversi, può infatti ostacolare la circolazione del sangue e favorire la formazione di coaguli nelle vene delle gambe.

Per rendere più sicuri i viaggiatori, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e l’Aeroporto Catullo hanno avviato una collaborazione unica nel suo genere. L’iniziativa nasce dall’esperienza della Medicina Interna B di Borgo Roma, diretta dalla prof.ssa Simonetta Friso, reparto che da anni studia e tratta le patologie trombotiche. Dopo il riscontro positivo ottenuto durante la Giornata mondiale della Trombosi – quando medici e volontari avevano offerto informazioni ai passeggeri – i materiali divulgativi sono stati resi disponibili in modo permanente nello scalo.

Nel Terminal Partenze fanno ora parte del percorso dei viaggiatori pannelli dedicati, brochure in sette lingue, un video divulgativo e un QR code che permette di salvare sul telefono tutti i contenuti utili. Le informazioni sono progettate per essere immediate e accessibili a tutti, dai turisti agli studenti, fino ai viaggiatori abituali. Al centro della campagna ci sono i “sette consigli” fondamentali: alzarsi almeno ogni due ore, muovere gambe e caviglie anche da seduti, idratarsi spesso, limitare l’alcol, evitare i sonniferi, indossare abiti non troppo stretti e prestare particolare attenzione se si hanno fattori di rischio.

Gli specialisti dell’Aoui ricordano che alcuni elementi possono aumentare la possibilità di sviluppare trombosi: età avanzata, fumo, obesità, gravidanza, uso di contraccettivi orali, interventi chirurgici recenti o precedenti episodi trombotici. «La prevenzione è semplice e alla portata di tutti» sottolineano gli esperti. «Il problema nasce quando si trascorrono molte ore senza muoversi. Bastano piccoli gesti per ridurre drasticamente il rischio».

L’AD dello scalo, Alessandra Bonetti, ha evidenziato come la collaborazione con l’ospedale veronese risponda alla volontà di trasformare l’aeroporto in un luogo non solo di transito, ma anche di attenzione alla salute dei passeggeri. «Fornire informazioni chiare significa contribuire concretamente alla sicurezza di chi sceglie il Catullo per i propri spostamenti» ha affermato.

Gli specialisti insistono su un punto: niente automedicazione. L’uso di anticoagulanti “di propria iniziativa” è sconsigliato e può essere pericoloso. «Le misure comportamentali restano le più utili e universali» ricorda il prof. Nicola Martinelli, coordinatore del gruppo Coagulazione e Trombosi.

Grazie a questa iniziativa, il Catullo diventa uno scalo dove la salute viaggia insieme ai passeggeri: un messaggio semplice ma prezioso, che arriva esattamente nel momento in cui serve di più, poco prima del decollo.

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