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Cronaca nera

Mamma di quattro figli muore in ospedale: aperta inchiesta per omicidio colposo

Donata Giacometti, madre di quattro figli, muore per setticemia dopo un ricovero al San Bortolo di Vicenza. Aperta un'inchiesta.

Ospedale San Bortolo Vicenza

UNA TRAGEDIA CHE SCONVOLGE VICENZA
La comunità di Vicenza è stata scossa da una tragedia che ha lasciato tutti senza parole. Donata Giacometti, 45 anni, madre di quattro figli e con altri due in affido, è deceduta in circostanze che hanno portato all'apertura di un'inchiesta per omicidio colposo. La mattina del 7 giugno, Donata ha iniziato a lamentare forti dolori addominali. Il marito Nicola ha immediatamente chiamato il 118, e in pochi minuti un'ambulanza è arrivata per trasportarla al pronto soccorso dell'ospedale San Bortolo di Vicenza.

UN'ATTESA FATALE
L'ambulanza è arrivata alle 11.15, ma Donata è rimasta in attesa di essere visitata per circa cinque ore, nonostante i dolori al basso ventre fossero in aumento. Solo dopo le 16, la paziente ha saputo di avere alcuni valori ematici fuori norma, inizialmente compatibili con un'appendicite, che però è stata quasi subito esclusa. Nel frattempo, il marito di Donata ha contattato un medico dell'ospedale di San Bonifacio, che aveva visitato la moglie in precedenza, e ha deciso di trasferirla lì.

IL TRASFERIMENTO E L'INTERVENTO
A tarda sera del 7 giugno, Donata è arrivata all'ospedale di San Bonifacio. I medici veronesi hanno riscontrato un quadro infiammatorio piuttosto importante. La situazione è precipitata rapidamente, e intorno alla mezzanotte si è deciso di sottoporla a un intervento chirurgico. L'intervento si è protratto fino alle quattro del mattino del 9 giugno, ma purtroppo non c'era più nulla da fare. Donata è deceduta alle 5 del mattino per una setticemia.

L'APERTURA DELL'INCHIESTA
La famiglia di Donata, ritenendo che ci siano state delle negligenze durante il ricovero al San Bortolo, ha presentato un esposto alla procura tramite l'avvocato Gianluca Tencati del foro di Rimini. Questo ha portato all'apertura di un'inchiesta per omicidio colposo. Nei giorni scorsi, la polizia giudiziaria ha acquisito le cartelle cliniche relative al ricovero di Donata al San Bortolo. "Siamo nelle mani della procura", ha dichiarato l'avvocato Tencati. "A parer nostro ci sono state delle negligenze e delle mancanze nel periodo in cui la signora è rimasta al San Bortolo. Nessuno ha sete di vendetta, ma solo di giustizia".

UNA COMUNITÀ IN LUTTO
Donata Giacometti era una figura molto conosciuta e rispettata nella comunità di Vicenza, grazie al suo impegno con la Comunità Papa Giovanni XXIII. La sua morte ha lasciato un vuoto incolmabile non solo nella sua famiglia, ma anche tra tutti coloro che l'hanno conosciuta e apprezzata. La vicenda ha sollevato numerosi interrogativi sulla gestione dei casi di emergenza e sulla tempestività delle cure mediche.

LA RICERCA DELLA VERITÀ
La vicenda di Donata Giacometti non è solo una tragedia personale, ma un caso che potrebbe avere ripercussioni più ampie sul sistema sanitario locale. La famiglia, attraverso il loro legale, chiede chiarezza e giustizia, sperando che l'inchiesta possa far luce su eventuali responsabilità. "Nessuno ha sete di vendetta, ma solo di giustizia", ha ribadito l'avvocato Tencati, sottolineando l'importanza di accertare la verità per evitare che simili tragedie possano ripetersi.

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