Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Inchiesta Venezia Brugnaro

Corruzione e tangenti a Venezia: le dichiarazioni di Brugnaro e l'inchiesta della Procura

Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ammette i contatti con il magnate Ching Chiat Kwong. La procura indaga su corruzione e tangenti.

Corruzione e tangenti a Venezia: le dichiarazioni di Brugnaro e l'inchiesta della Procura

Luigi Brugnaro

LE DICHIARAZIONI DI BRUGNARO E L'INCHIESTA DELLA PROCURA
La città di Venezia è nuovamente al centro di un'inchiesta giudiziaria che coinvolge il sindaco Luigi Brugnaro e il magnate di Singapore Ching Chiat Kwong. Durante la seduta straordinaria del Consiglio comunale del 2 agosto, Brugnaro ha ammesso per la prima volta in sei anni di aver avuto rapporti con Ching, un nome che risuona come un'eco tra le mura di Ca' Farsetti. "Ad aprile 2016 ho incontrato a Ca’ Farsetti Mr Ching, uno degli uomini più ricchi di Singapore, era interessato ad acquistare degli immobili a Venezia," ha dichiarato Brugnaro. Queste parole, insieme a quelle pronunciate nella seduta del novembre 2021, sono ora parte integrante dei faldoni della maxi-inchiesta della procura, condotta dai pm Federica Baccaglini e Roberto Terzo.

IL CONTESTO DELLE INDAGINI
Le indagini, che durano ormai da due anni, hanno coinvolto non solo il sindaco ma anche il suo staff, ribattezzati con nomi fittizi per evitare fughe di notizie. Brugnaro è stato identificato come "Sabiniano Miranese," un papa del settimo secolo. L'inchiesta si concentra sull'acquisizione di Palazzo Papadopoli e sulle trattative riguardanti i 41 ettari della Porta di Venezia, società di LB Holding. Durante la seduta del 2 agosto, Brugnaro ha fornito dettagli sui suoi incontri con Ching, inclusa una cena a casa sua nel dicembre 2017. "Il progetto era troppo impattante e non mi è piaciuto niente di quello che avevano ipotizzato," ha affermato il sindaco, aggiungendo di non aver più avuto contatti con Ching dopo quell'incontro.

LE CONTRADDIZIONI NELLE DICHIARAZIONI
Tuttavia, le dichiarazioni di Brugnaro non sono sempre state coerenti. Nel 2020, il sindaco aveva affermato: "Nessuno ci ha presentato niente." Questa discrepanza ha sollevato ulteriori dubbi tra gli inquirenti, che stanno esaminando i verbali del Consiglio comunale del 2021. Secondo i pm, l'area dei Pili, destinata a diventare un importante scambio intermodale, era solo in fase di valutazione preliminare all'epoca e non rappresentava una soluzione definitiva. "Se sui Pili dovevano essere allocati parcheggi, fermate ferroviarie, tram e bus, allora non si spiega l’iniziativa di offrire quegli stessi terreni a Ching," osservano i pm. Questa incongruenza è al centro delle indagini, che cercano di chiarire come Brugnaro e il suo capo di gabinetto, Ceron, abbiano potuto assicurare che l'area era edificabile e adatta a costruzioni residenziali e commerciali.

GLI ALTRI INCONTRI E IL BLIND TRUST
Le indagini hanno rivelato che ci sarebbero stati altri due incontri con Ching: un tour a Berlino alla Mercedes Arena nel novembre 2017 e un viaggio a Londra dei "fedelissimi" a casa di Ching un anno dopo. Questi incontri sollevano ulteriori interrogativi sulla trasparenza delle trattative e sull'efficacia del blind trust istituito dal sindaco. L'ammissione di Brugnaro di aver incontrato Ching a casa sua nel dicembre 2017, con il fondo attivo, potrebbe essere interpretata come una conferma della presunta inefficacia del blind trust. Intanto, alla luce della maxi-inchiesta che coinvolge 33 persone e 14 aziende, il CDA del Casinò di Venezia ha deciso di rivolgersi a due legali per consulenze, mentre il direttore generale Alessandro Cattarossi ha rinunciato alle deleghe sugli appalti.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione