Aggressione con l'acido a Verona: la drammatica storia di un padre e del suo incubo

Un incubo di violenza e terrore si è consumato a Verona, dove un uomo di 48 anni è stato vittima di una serie di aggressioni da parte della sua ex compagna e del suo nuovo fidanzato. La vicenda, che ha visto coinvolto anche il figlio di soli 4 anni, ha portato all'arresto della donna e del suo complice, un 55enne, con l'accusa di atti persecutori e lesioni aggravate.

UN INCUBO SENZA FINE
La storia ha avuto il suo tragico epilogo ieri mattina, quando i carabinieri di Verona hanno eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti della donna e del suo nuovo compagno. Ma l'incubo per il 48enne veronese era iniziato molto prima. Domenica sera, 11 agosto, la donna aveva tentato di sfregiare l'ex compagno gettandogli dell'acido sul collo e sulle spalle. Un gesto di una crudeltà inaudita, che ha lasciato l'uomo con ferite profonde, sia fisiche che psicologiche.
Non contenta, la donna ha deciso di colpire ancora. Ieri, 13 agosto, lo ha aspettato sotto casa della madre per aggredirlo con un taglierino. L'uomo è rimasto ferito al busto e il punteruolo è rimasto conficcato nel braccio. Una scena da film horror, che ha visto come spettatore involontario il figlio di 4 anni, presente durante uno degli episodi di violenza.
Il 48enne ha raccontato ai carabinieri di essere stato vittima di vessazioni da parte dell'ex compagna per lungo tempo. La donna voleva la custodia del bambino e non si è fermata davanti a nulla pur di ottenerla. Le minacce erano all'ordine del giorno: "Manderò dei sicari per farti saltare in aria, ti bruceranno con l'acido". Parole che hanno trovato tragica conferma nei fatti, con le aggressioni fisiche premeditate ed estremamente pericolose.

L'INTERVENTO DELLE FORZE DELL'ORDINE
L'intervento tempestivo dei carabinieri di Verona ha permesso di mettere fine a questo incubo. La donna e il suo nuovo fidanzato sono stati arrestati e ora dovranno rispondere delle accuse di atti persecutori e lesioni aggravate. Un provvedimento necessario per garantire la sicurezza del 48enne e del suo bambino, che ha assistito impotente a scene di violenza che nessun bambino dovrebbe mai vedere.