La Delibera della Giunta Regionale del Veneto n. 1169/2015 ha portato grandi (e poco gradite) novità per quanto riguarda la prescrizione delle terapie fisiche: infatti, dal 1 Ottobre 2015, la prescrizione delle terapie fisiche in regime di convenzione con il SSN (pagabili con ticket) è possibile solo da parte di fisiatri dipendenti di ospedali pubblici e solo 1 volta all’anno. Questo provvedimento è stato adottato dalla Giunta Regionale in recepimento dell’Intesa Stato-Regioni del Luglio 2015, inserendola in un “pacchetto” di decisioni volte a ridurre i costi della spesa sanitaria regionale, sebbene la regione Veneto sia sempre stata considerata regione “virtuosa”. Senza entrare nel merito di discussioni politiche sulla opportunità di tagli trasversali alla sanità, cosa cambia per i pazienti? Praticamente tutto! Dal 1 Ottobre, infatti, tutti i pazienti che si rivolgono ad un fisiatra di una struttura convenzionata con il SSN (anche quelli con esenzione parziale o totale dal pagamento del ticket sanitario) per la prescrizione di un ciclo di terapia fisica (laser, ultrasuoni, correnti antalgiche, elettrostimolazione…) si troveranno di fronte ad un medico che non potrà più effettuare tale prescrizione. L’unica terapia prescrivibile è rimasta la magnetoterapia, che deve essere scelta in maniera oculata, in quanto presenta alcune controindicazioni. Tenendo conto della buona offerta di strutture riabilitative convenzionate nel territorio e della alta incidenza dei pazienti “esenti ticket” tra i fruitori delle terapie fisiche, la conseguenza più evidente di tale provvedimento sarà un maggiore afflusso dei pazienti presso i servizi di riabilitazione ospedaliera, con conseguente allungamento delle liste d’attesa per la visita fisiatrica e, successivamente, per l’esecuzione delle terapie fisiche. Oltre ai pazienti con situazioni cronicizzate (artrosi o esiti stabilizzati di ictus) che dovranno affrontare tempi di attesa più lunghi, il disagio più grande sarà per i pazienti con situazioni acute (esiti di traumi e/o di interventi chirurgici o sintomatologie acute, ad esempio sciatalgie), nel caso il sistema ospedaliero non sia in grado di esaudire le loro richieste. In queste situazioni, le alternative sono quella di ricorrere a terapie alternative per la gestione del dolore (compreso l’uso di farmaci antidolorifici) , oppure di rivolgersi ad un centro privato per l’effettuazione delle terapie. Scegliendo di ricorrere a terapie alternative, il fiorire di nuove frontiere mediche, di provenienza più o meno esotica, ci pone di fronte alla necessità di rivolgersi a personale qualificato nell’effettuazione di determinate manovre (attenzione ai “tiraossi” improvvisati…) poiché una manovra eseguita erroneamente o non indicata per una determinata patologia, può creare danni maggiori di quelli che doveva guarire. Fondamentale, in questa situazione, è partire almeno da una diagnosi certa del problema. Nella seconda ipotesi, come nella prima, è importante rivolgersi ad una struttura che offra le maggiori garanzie in termini di professionalità, di esperienza e che abbia i requisiti corretti per l’effettuazione delle terapie indicate. E’ inoltre necessario che la prescrizione delle terapie sia effettuata da un medico per essere accolta dal professionista (fisioterapista) che metterà in atto la prescrizione. Vale la pena sottolineare, visto che siamo partiti parlando di tagli e di risparmi, che le prestazioni eseguite dai professionisti (le visite mediche e le terapie erogate da un fisioterapista) possono essere detratte come spesa sanitaria, con l’esecuzione della dichiarazione dei redditi. Fisiocenter - Via Corte Beggiolini 7 - Cavarzere (Ve) tel. 0426.53600 - www.fisio-center.it - fisiocenter@tin.it - Direttore Sanitario Dott. Luca Penzo
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