Il tema dei restauri dentali in amalgama (la cosiddetta “piombatura” del dente) e dei suoi possibili effetti nocivi è oggetto di dibattito fin dai tempi del suo iniziale utilizzo nella seconda decade del 1800. Già nel 1845 l’American Society of Dental Surgeons vietava ai suoi iscritti l’uso di tale prodotto (venuto a sostituire le più costose leghe di fili aurei). Fu nel 1856, con lo scioglimento della società dei chirurghi orali e la nascita dell’ADA (American Dental Association) che l’amalgama venne consacrato come materiale sicuro e conveniente. L’alternarsi delle opinioni ci porta ai giorni nostri quando, complice la ricerca merceologica con l’avvento dei nuovi materiali, è ormai consolidata la tendenza a consigliare la sostituzione dei restauri dentari esistenti. Recenti misurazioni hanno in effetti consentito di riscontrare la presenza continua di fumi di mercurio nel cavo orale di persone con restauri in amalgama anche datati ed erroneamente ritenuti inerti perché stabilizzati nella loro funzione. Questa emissione verrebbe ad essere maggiore nel corso degli atti masticatori (maggiore presenza riscontrata negli utilizzatori di chewing-gum). Il mercurio viene introdotto nel nostro organismo non per ingestione ma per aspirazione di tali fumi e viene in seguito assorbito a livello polmonare passando nel circolo sanguigno e attraverso questo canale viene a diffondersi in tutti gli organi. Maggiori accumuli si riscontrano a livello cerebrale e intestinale, ed è dimostrata la capacità del passaggio della barriera placentare. (In Italia esiste il divieto di utilizzo di amalgama nelle donne gravide e nei bambini di età inferiore ai 6 anni). Gli effetti del micro-mercurialismo che di per se non risulta letale, si evidenziano nel tempo sotto forma di intossicazione cronica. Un meccanismo analogo a quello del più tragicamente noto avvelenamento da amianto. Correlazioni tra avvelenamento da mercurio e alcune patologie autoimmuni, sia pure non dimostrabili in via diretta, lo sono in modo indiretto. L’eliminazione del mercurio è talora seguita dalla riduzione dei livelli dell’infiammazione. Effetti sicuramente nocivi si sono dimostrati nell’alterazione della flora batterica intestinale e nella selezione di popolazioni batteriche resistenti agli antibiotici anche i soggetti che non hanno mei fatto uso di tali farmaci. Questo rapido e certamente incompleto excursus sugli effetti dannosi del mercurio contenuto nei restauri dentali in amalgama, ci deve far riflettere sul fatto che non siamo di fronte solo ad un problema di estetica ma che la sostituzione dell’amalgama presente nelle nostre bocche deve essere considerata una necessità per la nostra salute generale. Come procederà il tuo dentista? La rimozione del “vecchio” restauro viene fatta “tagliando” ai margini l’otturazione e procedendo poi alla rimozione e sostituzione con materiali più moderni, sicuri ed estetici. Si tratta di operazioni che vanno compiute in sicurezza cercando di ridurre al minimo fi no ad eliminare, la possibilità di aspirazione dei vapori che con la rimozione si moltiplicano, da parte del paziente (uso di campo isolato con diga e aspirazione chirurgica) e dell’operatore (mascherine filtranti). Non pensiamoci più. Facciamolo. Il dott. Giuseppe Bertolini riceve presso lo studio in Largo Cappellini 1 a Rovigo (tangenziale Est di fronte alla Cittadella socio sanitaria) tel 0425 168.01.70
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