“Quando finisce un amore.. ti senti un nodo nella gola.. un buco nello stomaco.. e non capisci niente... e cerchi a tutti i costi un motivo.. una ragione.. ma non c’è mai una ragione perché un amore debba finire..” Così Riccardo Cocciante descriveva perfettamente ciò che interi trattati di medicina e psicologia non riuscirebbero a definire meglio! La fine di una relazione è una perdita e un lutto per entrambi i partner che si trovano a dover riorganizzare completamente la propria vita, ritrovare una propria identità ed elaborare la perdita. Rivolgendosi ad uno specialista i pazienti imparano a lasciare aperta una fine che si caratterizzerà come un nuovo inizio di storia che spetta solo a loro raccontare. Quando si incontrano due persone, queste sono portatrici dei propri valori familiari, i quali, superato il primo periodo di passione in cui prevale la voglia e il bisogno di legarsi, riemergono in seguito con una incredibile potenza, e nessuna coppia può evitare di farci i conti. I problemi nascono quando non ci si rende conto di inserire nella coppia valori e credenze diversi dall’altro, e quando non si ha la giusta stabilità emotiva per poterli mettere in discussione senza però rinunciarvi. L’integrazione di valori e comportamenti diversi è sempre difficile e complessa. Spesso la coppia non sopravvive a questo. A prescindere dall’età e dal tipo di relazione la fine di un amore provoca un immenso dolore, e per superare la perdita è necessario elaborare il lutto e superare delle fasi che spesso sono abbastanza simili per tutti. Esse sono: 1) Negazione: Si rifiuta di accettare che la relazione sia davvero finita, che il partner non ci ami più. Si cerca una spiegazione, un perché e c’è la speranza di un riavvicina- mento. 2) Rabbia: Se nella prima fase tutte le colpe sono rivolte contro se stessi, ora vengono attribuite all’ex partner. Ci si sente vittime di una persona che ha “rovinato” la nostra vita e che “non era degna di noi”. Tali sentimenti, normali nella fase di perdita, se non vengono correttamente elaborati, possono condurre a condotte violente e al precludersi future storie d’amore per la rabbia sperimentata. 3) Patteggiamento: Ci si chiede cosa si poteva fare per evitare di arrivare a questo... 4) Depressione: Si è consapevoli della realtà, e ci si rassegna. Il DOLORE ci avvolge, e va lasciato scorrere.. Emerge “il bello” della storia finita..e le lacrime sgorgano copiose. 5) Accettazione: Noi diventiamo la persona più importante per noi stessi. Siamo pronti a lasciarci tutto alle spalle, e ci apriamo a nuove esperienze e alla voglia di vivere... La fine di una storia non significa che siamo inadeguati, ma solo che è difficile incastrare due mondi diversi! E questo..non è colpa di nessuno!!! Dott.ssa Antonella Tinti Psicologa e Psicoterapeuta individuale e di coppia - Cell.339 3859333 - “Rovigo Medica” Via Einaudi, 82 - Rovigo (0425/474769) - “Poliambulatorio San Giusto” Via Mazzini, 48/A - Porto Viro (0426/324194) antonella.tinti@ordinepsicologiveneto.it
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