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Ilnor, Gardigiano: dopo 3 mesi di lotta, scongiurati i licenziamenti

foto protesta dei lavoratori ilnor a scorzè
foto protesta dei lavoratori ilnor a scorze╠ÇDopo tre mesi di proteste, scioperi, incontri in Comune e in Regione, la fine del 2015 ha portato all’accordo per l’azienda Ilnor di Gardigiano, di proprietà di Eredi Gnutti Metalli di Brescia e attiva nel settore di semilavorati in rame e leghe dello stesso materiale. I rappresentanti della fabbrica, i sindacati Fiom Cgil e Fim Cisl, sono riusciti a scongiurare i 55 licenziamenti sui 130 lavoratori prospettati all’inizio. Anche la fonderia sarà trasferita nella città lombarda come ipotizzato, e a Gardigiano rimarranno solo due macchine sulle cinque, fino a qualche settimana fa. Il primo effetto dell’intesa ha portato ad avere 22 uscite volontarie delle 30 stabilite da raggiungere entro il 29 febbraio. Si tratta di dipendenti che hanno scelto di intraprendere altre strade, di mettersi in proprio, di andare in pensione anticipata e così via. Per gli altri 8, si vedrà a breve anche se l’obiettivo fino al 31 ottobre 2016, scadenza del contratto di solidarietà, è portare il numero del personale dagli attuali 130 a 80. “Siamo contenti per come sono andate le cose – dice il direttore del personale di Ilnor Mario De Santis –, tenendo presente il nostro obiettivo di raggiungere l’equilibrio finanziario”. Si è scelto di ridurre l’attività produttiva della fonderia, dall’altra parte nei laminatoi si pensa che la mancanza di lavoro sia transitoria. Per evitare di lasciare a casa delle persone, è stato prorogato fino al 31 ottobre il contratto di solidarietà, si adotterà la mobilità interna, anche attraverso dei percorsi di riqualificazione del personale. Poi ancora, eventuale demansionamento a parità di livello e retribuzione, oltre alla mobilità volontaria da attivare per 30 persone, ma sostenuta da incentivi. “Ilnor conferma la propria soddisfazione per l’accordo – spiega l’azienda – che, in linea col piano industriale presentato e con la necessità di ritrovare un rinnovato equilibrio finanziario all’interno del difficile contesto strutturale del mercato, preserva la continuità operativa con il minor impatto occupazionale possibile”. L’intesa è positiva per i sindacati. “Ci consente di tutelare tutti i posti di lavoro possibili – spiega Stefano Boschini segretario di Fim Cisl Venezia – in una situazione molto compromessa. E’ bene che Fiom Cgil abbia sottoscritto l’accordo, considerando così il demansionamento non più un’ipotesi da respingere a priori ma, invece, uno strumento da gestire con la contrattazione alternativa ai licenziamenti”. Giuseppe Minto, segretario di Fiom Cgil Venezia dice che “L’impegno sottoscritto con l’azienda permette di andare avanti per il 2016, scongiurando i 55 esuberi”. Insomma un buon risultato per i dipendenti. di Alessandro Ragazzo
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