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Ilnor, parte il trasferimento della produzione in Lombardia

Illnor Scorze
Illnor ScorzeIl 31 ottobre sarà il termine ultimo del contratto di solidarietà per la Ilnor di Gardigiano. Dunque si prosegue con l’ultima fase di attuazione dell’accordo siglato lo scorso fine anno per l’azienda di proprietà di Eredi Gnutti Metalli di Brescia e attiva nel settore di semilavorati in rame e leghe dello stesso materiale. Ora dalla fabbrica dovrebbero uscire 24 operai attivi nel reparto forni di laminazione, ovvero la fonderia, che sarà trasferita nella città lombarda. Di recente c’è stato un incontro tra le parti, tra cui Fiom Cgil e Fim Cisl, per fare il punto della situazione in vista della scadenza ormai imminente. L’intesa era stata sottoscritta per evitare i 55 licenziamenti comunicati sui 150 lavoratori in organico. Dopo proteste fuori dalla fabbrica, incontri tra le parti, anche in Regione, poco prima di Natale era arrivata l’intesa tra le parti. “In linea con quanto previsto dal piano industriale - si legge in una nota di Ilnor - e la società ha compiuto le azioni necessarie alla riorganizzazione produttiva dell’intero comparto dei laminati per muoversi verso un modello più performante e, quindi, maggiormente adatto a rispondere alle richieste del mercato. In particolare, le funzioni produttive a monte della filiera saranno concentrate nello stabilimento di Brescia. All’interno di questa nuova configurazione, viene pertanto confermato il numero di addetti già concordato nei precedenti incontri con le parti sociali e per il quale si è fatto ricorso agli ammortizzatori sociali”. Nell’intesa raggiunta nei mesi scorsi, si è scelto di ridurre l’attività produttiva della fonderia, mentre nei laminatoi si è pensato che la mancanza di lavoro sia transitoria. Per evitare di lasciare a casa delle persone, è stato prorogato fino al 31 ottobre 2016 il contratto di solidarietà, si adotterà la mobilità interna, anche attraverso dei percorsi di riqualificazione del personale. Poi ancora, eventuale demansionamento a parità di livello e retribuzione, oltre alla mobilità volontaria da attivare per 30 persone ma sostenuta da incentivi. Un accordo che soddisfava tutti, anche se si sapeva si sarebbero dovuti fare dei sacrifici perché la fonderia sarà trasferita nella città lombarda, come già anticipato nelle settimane precedenti quand’era attiva l’agitazione sindacale.   Alessandro Ragazzo
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