Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Noale, la valanga distrugge il sogno di Guido Trevisan

Guido Trevisan, partito da Noale, venti anni fa aveva acquistato sulla Marmolada il Rifugio Pian dei Fiacconi

Montagna Montagna
Una valanga di oltre seicento metri di fronte ha distrutto il sogno di un ragazzo di Noale che ora, Covid e difficoltà permettendo, prova a ripartire di nuovo da quelli che ormai sono diventati i “suoi” monti. Lo scorso dicembre una valanga ha travolto e praticamente distrutto il rifugio “Pian dei Fiacconi” sulla Marmolada. Un'enorme massa di neve, quasi seicento metri di fronte, si è staccata dal versante trentino investendo il rifugio e l'impianto sciistico sopra passo Fedaia, fortunatamente chiusi causa Covid.

Il rifugio da vent'anni in mano a Guido e i soci

A dirigere il rifugio, e a pagarne dunque le conseguenze maggiori, è Guido Trevisan che partito da Noale, con tre soci lo aveva acquistato venti anni fa circa e, nel corso degli anni, con passione e pazienza ne aveva fatto la sua casa e la sua vita, arrivando proprio quest’anno a quella che sarebbe stata la fine del mutuo relativo agli investimenti fatti. Guido in zona è molto conosciuto per la sua tenace difesa della tradizione della montagna, e si era fatto promotore negli anni passati di una campagna ben avviata per sradicare le strutture di risalita più invasive, tornando all’utilizzi dell’antica cestovia, uno degli ultimi impianti leggeri del passato. Ora dovrà invece ricominciare da capo e, se non bastassero i danni, a fine dicembre è arrivata anche la beffa della sua positività al Covid che lo ha costretto a tornare a casa sua.

Per il rifugio servono quasi 300mila euro

“Per il recupero del rifugio - spiega Guido - servono circa 140mila euro per i due muri da rifare e quasi altrettanti per la demolizione e rimozione di quello che resta nella parte abbattuta. Chiederò che mi venga riconosciuto lo stato di calamità naturale, ma voglio intanto ringraziare tutti quelli che mi stanno già dando una mano”. Nei suoi vent’anni di gestione, Guido aveva trasformato il rifugio in un vero gioiello dell’ecosostenibilità: impianto fotovoltaico a renderlo autosufficiente, cisterna per ricavare l’acqua direttamente del ghiacciaio e dalla pioggia, mille piccoli accorgimenti all’interno. Le intenzioni, ora, sono di ripartire da capo con le stesse idee. Intanto, è già iniziata una raccolta fondi per ricostruire il rifugio Pian dei Fiacconi. Per chi volesse donare, è stato messo a disposizione un Iban e causale "Rifugio Pian dei Fiacconi". Massimo Tonizzo
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione