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Barriere di cemento contro i nomadi

foto posizionamento newjersey park stadio Mirano
MIRANO - Risolto il problema dello stazionamento continuo dei nomadi allo stadio di Mirano. Dopo inutili sopralluoghi e ordinanze, il Comune sceglie la via più immediata: barriere in cemento. In pratica un muretto divide ora il parcheggio, diventato campeggio abusivo, dalla strada d’accesso che collega via Cavin di Sala a via Matteotti. Nei giorni prima di Natale è stata infatti posizionata una fila di “new-jersey”, solitamente utilizzati per i cantieri stradali. La soluzione è drastica, ma appare l’unica in grado di funzionare: le barriere, infatti, non si possono spostare, e sostituiscono i vecchi archi metallici divelti in precedenza. Ora i mezzi con sagoma superiore a quella di un’auto non possono di fatto più entrare nel parcheggio, mentre le vetture potranno continuare a farlo, accedendo attraverso i due portali in ferro. Si conclude così, si spera definitivamente, la lunga polemica che aveva riguardato la zona degli impianti sportivi. Area per manifestazioni e sagre d’estate, campo nomadi improvvisato d’inverno, nonostante un’ordinanza che da anni vieta lo stazionamento in tutto il territorio comunale. Comunque un nuovo disagio per i residenti, che erano arrivati a denunciare, anche con foto, situazioni di sporcizia, aiuole utilizzate come gabinetti e carenza di igiene in tutto il quartiere, tra l’altro continuamente frequentato da giovani, per la presenza delle scuole e degli impianti sportivi. Comune e forze dell’ordine avevano provato in tutti i modi a invitare i nomadi, arrivati con una carovana variabile dai 10 ai 20 camper, a lasciare la zona, ma invano. Gli ospiti tuttavia non avevano mai stabilito un vero e proprio accampamento, ma si erano posizionati solamente “in sosta”. Furbescamente, erano trascorsi i giorni, tra ripartite e ritorni, nuove soste di poche ore, viavai continui per aggirare controlli e ordinanze di sgombero. Ci avevano pensato i residenti (e alcuni militanti della locale sezione della Lega Nord) a fotografare e segnalare al Comune la sporcizia e l’utilizzo di alberi e verde pubblico come latrine. A dicembre leghisti e residenti avevano addirittura inscenato un blitz, transennando simbolicamente l’area e i nomadi. A fi ne anno la soluzione: 200 metri lineari di “new-jesery” per recintare il parcheggio e rendere impossibile il ritorno ai caravan. Ottomila euro il costo complessivo dell’intervento. Con le prossime sagre basterà un muletto per rimuoverli temporaneamente e poi rimetterli al loro posto a manifestazione conclusa. Con la speranza di non doverlo fare, però, in tutti i parcheggi, visto che ormai la tattica dei nomadi sembra essere quella del viavai continuo, senza accampamenti fissi. Filippo De Gaspari
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