Opere di compensazione al Passante, la battaglia tra Mirano e la Regione finisce in tribunale. Finito il tempo della politica e delle attese: il Comune ha annunciato di aver presentato ricorso al Tar del Veneto contro la Regione, Anas e gli altri enti firmatari dei tre accordi di programma sulle opere compensative e di mitigazione: finisce ai giudici dunque l’inadempimento (o l’inesatto adempimento) dei tre accordi, firmati tra le parti il 22 marzo 2007, il 25 febbraio 2008 e il 15 febbraio 2010, tutti ratificati. Il Comune chiede in pratica che gli enti citati siano condannati a eseguire gli interventi concordati o, in subordine, risarcire il danno per la mancata esecuzione delle opere, che ammontano a 43 milioni di euro. I dettagli sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti il sindaco Maria Rosa Pavanello, l’avvocato Alfiero Farinea che tutela gli interessi del Comune, il dirigente dell’area tecnica Roberto Lumine, il vicesindaco Annamaria Tomaello e gli assessori Giuseppe Salviato e Cristian Zara. I tre accordi prevedono sia la realizzazione di opere complementari e di mitigazione ambientale da parte degli enti firmatari per circa 24 milioni di euro, sia il versamento da parte della Regione al Comune di 19 milioni di euro per la realizzazione di altre opere di compensazione. Opere che sono state realizzate in minima parte, o in modo difforme da quanto previsto. Dei 19 milioni di euro la Regione ha versato solo 737 mila euro. “Siamo arrivati a questa azione dopo un percorso iniziato nel 2012, con incontri e massima disponibilità al dialogo con i responsabili politici e tecnici dei diversi enti, che nel frattempo sono in parte cambiati - spiega Pavanello. Il 6 agosto 2014 siamo riusciti a far convocare la prima riunione del collegio di vigilanza con i soggetti firmatari dell’accordo del 2009 (oltre a Regione, Provincia, Comune di Mirano, Commissario delegato per il Passante, Veneto Strade e Concessioni autostradali venete) per affrontare la questione. A seguire, era in programma un nuovo incontro per ottobre 2014, che però non è mai stato indetto dalla Regione. Nel febbraio 2015 ho chiesto a Zaia di fissare il promesso secondo incontro per terminare i lavori del collegio di vigilanza e arrivare a soluzione definitiva della questione. È seguita una riunione tecnica per valutare le priorità. Poi ho atteso che, dopo le elezioni regionali, i nuovi assessori prendessero conoscenza della vicenda. Ma la mancanza di interlocuzione ci ha motivati a presentare il ricorso. Dobbiamo tutelare gli interessi e la salute dei cittadini e auspichiamo che la Regione si renda disponibile a trovare un’intesa”. “Gli accordi di programma - spiega l’avvocato Farinea - sono atti equiparabili a contratti e pertanto generano obblighi e diritti. Non sono solo semplici manifestazioni di interessi. Tra l’altro parliamo di accordi ratificati, quindi in essere”. Filippo De Gaspari
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