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Miranese: centraline indipendenti per la qualità dell’aria

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Monitorano per 24 ore la situazione e si aggiornano ogni 5 minuti

Sono attive le prime centraline indipendenti per la rilevazione della qualità dell’aria nel veneziano. La maggior parte si trova nel Miranese, per iniziativa del Forum dell’aria, a cui appartengono associazioni e comitati del territorio. Tra la fine del 2018 e l’inizio di quest’anno gli apparecchi non “istituzionali” sono spuntati a Mirano, in via Dante, acquistata da Legambiente e in via Luneo, a cura di “Valore Ambiente” poi ancora a Spinea, allo stadio Allende, grazie al comitato “Difesa Ambiente e Territorio” e infine a Sant’Angelo di Sala, per iniziativa di “Possibile Salese”. Ne arriveranno altre, fino a diventare 10 nel giro di poche settimane. Le centraline monitorano 24 ore la situazione del particolato fine, soprattutto Pm2,50 e Pm10 e si aggiornano ogni 5 minuti. I dati possono essere consultati online sul sito “Che aria che tira”, la rete nazionale, partita dalla Toscana, che ha lanciato questo tipo di iniziativa anche sul territorio. “L’obiettivo - spiega il presidente di Legambiente Miranese Pierluigi Paloscia - è creare consapevolezza sul problema inquinamento. Le centraline vogliono essere uno strumento indipendente in mano a cittadini e renderli consapevoli della gravità della situazione”. “Informare i cittadini in maniera diretta - aggiunge il comitato Dat di Spinea - a livello psicologico è diverso che conoscere i dati da un’unica centralina a decine di chilometri di distanza (come quelle Arpav a Mestre, ndr). Auspichiamo che le decisioni politiche prese dagli amministratori possano tener conto di questa pressione psicologica e mediatica e siano propedeutiche a un cambiamento di atteggiamento da parte dei cittadini”. “Non si incontreranno soluzioni se non si farà rete e non si cambieranno i paradigmi di sviluppo - aggiunge Stefano Artusi per “Possibile Salese” - il compromesso al ribasso raggiunto alla conferenza sul clima di Katowice, in Polonia, non ci esonera dal fare il possibile per contenere i cambiamenti climatici”. Filippo De Gaspari
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