Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Mirano: Mariutto, inaugurata la stanza degli abbacci

stanza abbracci mirano

Garantisce una protezione completa dal Covid, perché l’incontro si svolge in una specie di sacca provvista di due ingressi. Visitatore e anziano possono abbracciarsi in totale sicurezza

Stanza degli abbracci, Mariutto Stanza degli abbracci, Mariutto
Inaugurata la “Stanza degli abbracci” alla casa di riposo Luigi Mariutto di Mirano. Taglio del nastro nelle scorse settimane, non a caso nella Giornata mondiale dell’abbraccio: ora gli anziani dell’istituto possono incontrare i loro familiari come avveniva prima della pandemia, in tutta sicurezza e tornando a toccarsi. A inaugurare la struttura, già realtà in molte case di riposo veneziane, sono stati il presidente dell’Ipab Giuseppe Marchese, con il direttore Franco Iurlaro, il consigliere Guido Seno e Claudia Carcich del Gruppo Sit di Padova, l’azienda che ha donato il “Modulo abbracci”. Si tratta di una struttura gonfiabile destinata agli incontri e soprattutto ai contatti tra gli ospiti della Rsa e i parenti. Garantisce una protezione completa dal Covid, perché l’incontro si svolge in una specie di sacca provvista di due ingressi. All’interno, è collocata una parete trasparente con due manicotti chiusi nella parte terminale ed è proprio attraverso queste maniche che visitatore e anziano possono abbracciarsi in totale sicurezza. Il modulo è anche riscaldabile e illuminato e tutte le sue componenti sono lavabili e disinfettabili. Al Mariutto il progetto è iniziato in forma sperimentale già lo scorso 13 gennaio, poi l’inaugurazione con pochi residenti e familiari. La “Stanza degli abbracci” ha un valore economico di circa 2.500 euro ed è stata ottenuta grazie al sostegno di Sit: “La pandemia - ha detto Marchese - ha stravolto completamente il nostro modo di vivere gli incontri: non possiamo toccarci e sentire il calore umano, percepire l’affetto dei nostri cari, ma per chi è solo e non ha altro modo di comunicare se non attraverso il contatto fisico, questa restrizione è una sofferenza atroce, che provoca tristezza, depressione, chiusura in sé stessi. Per molti nostri ospiti, che riescono a comunicare solamente attraverso il contatto, un abbraccio è linfa vitale”. Eloquenti le parole dei primi anziani che hanno potuto provare, non senza commozione, il contatto con i loro cari, dopo mesi di astinenza forzata: “Sono 11 mesi che siamo rinchiusi qui - ha detto una di loro - e non abbiamo mai avuto l’opportunità di abbracciare, di “struccare” le mascelle dei nostri cari e dare tanti bacioni”. “Il mio cuore - ha aggiunto un’altra - batteva a 100 all’ora dall'emozione di toccare mia figlia. Tutto credevo ma non di vivere una cosa simile a 97 anni. Mi è rimasto impresso tutta la notte”. Filippo De Gaspari
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione